“Poco più di un mese fa, a Basilicagoiano, frazione a pochi chilometri da Parma, si consumava uno degli omicidi più feroci che siano mai stati concepiti e attuati, in Italia, da persone ritenute insospettabili e ben integrate nella società”, scrive nel suo nuovo articolo Annamaria Rivera.
Il pezzo, già pubblicato su il Manifesto, e poi modificato e aggiornato per il blog di MicroMega, è comparso, anche in francese, in diversi siti e blog. L’autrice ritorna sull’omicidio del cittadino tunisino Mohamed Habassi (ne avevamo già parlato qui) per tentare di far emergere, ancora una volta, i numerosi nodi ancora da sciogliere, “non da ultimo, quello del lungo supplizio inflitto alla vittima senza che alcuno intervenisse, nonostante le sue laceranti grida di dolore fossero udite da molti, nella notte del borgo fatto di un migliaio di anime”. E ancora, Rivera punta il dito contro “il silenzio glaciale dei media nazionali“, e si chiede se “neppure l’efferatezza estrema dell’omicidio – il quale, ricordiamo, ha reso doppiamente orfano un bambino – valga a suscitare emozione, pietas, orrore, sgomento o almeno inquietudine è indizio di quanto il male si sia banalizzato“.
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