Houda Latrech, 22enne di origine marocchina, vive da 17 anni in provincia di Varese e studia Giurisprudenza all’università a Milano. Fa parte di quel milione di giovani italiani “senza cittadinanza” che lo scorso 4 marzo non hanno potuto votare. Ogni mattino, prende il treno e poi la metropolitana per recarsi a lezione. La ragazza decide di raccontare, con un post pubblico, sul suo profilo Facebook, ciò che le è accaduto nella stazione della metropolitana della linea 2 di Porta Garibaldi, a Milano.
Alle 8.17, un uomo, uno sconosciuto, la spintona e inizia a insultarla perché musulmana e indossa il velo («Voi musulmani brucerete vivi noi e quindi noi vi bruceremo tutti per primi. Siete tutti feccia umana, delle merde, tornatevene ai vostri Paesi, faremo piazza pulita». E ancora mi diceva «Siete oppresse e amate esserlo, togliti quel velo, dobbiamo uscire da questo sonno e cacciare questi invasori»”, scrive Houda). L’uomo sale, poi, con lei sul treno, e le urla contro dandole dell’assassina, dicendole di tornare a casa. Houda, scossa e intimorita, trova la solidarietà degli altri passeggeri, che la proteggono fino a quando l’uomo non scende dal convoglio. “Non è un J’accuse quello che ho intenzione di fare, ma un ringraziamento. Perché non sono una vittima e non cadrò nel vittimismo, non cederò all’odio e alla paura”.
Ha scritto per ringraziare pubblicamente la ragazza che l’ha abbracciata e gli altri passeggeri: «In un attimo, tutti mi sostengono, l’uomo si sente escluso da questa manifestazione di sostegno, sbraita ancora di più, ancora più forte, ma io non ho più paura, sorrido ormai, tra le lacrime, sorrido perché sono a casa, sorrido perché sono di nuovo me stessa, sono di nuovo nel mio paese, sono di nuovo tra la mia gente. L’uomo scende, incollerito, scende avvolto dalla sua rabbia, mentre io sono avvolta solo dall’affetto di chi ha saputo aiutarmi». E con quel sorriso, Houda scaccia via ogni forma di odio razzista e islamofobo. Lei continuerà a portare il suo velo rosa con quel sorriso, sicura che un’altra Italia solidale e antirazzista esiste. Ancora ieri, sempre dal suo profilo Facebook, continua a ringraziare tutti coloro che l’hanno sostenuta, abbracciandoli virtualmente e affermando sicura: “l’odio non vincerà”.