“Chi entra in Italia con i barconi è un perfetto sconosciuto: deve essere identificato immediatamente, i profughi vanno accolti, gli altri, i cosiddetti clandestini rispediti da dove venivano”. E’ la linea politica sull’immigrazione espressa da Beppe Grillo nell’ultimo messaggio pubblicato sul suo blog ieri. “Qualcosa è cambiato”, si intitola il post. E questo qualcosa sarebbe il fatto che “ISIS sta producendo flussi migratori insostenibili, e Ebola sta penetrando in Europa”. Proprio rispetto a quest’ultimo aspetto, “chi entra in Italia ora deve essere sottoposto a una visita medica obbligatoria all’ingresso per tutelare la sua salute e quella degli italiani che dovessero venirne a contatto”.
Secondo il leader del movimento 5 stelle “è tempo di affrontare l’immigrazione come un problema da risolvere e non come un tabù”. Una delle questioni sollevate riguarderebbe il regolamento Dublino, che obbliga le persone a chiedere protezione nel primo paese di ingresso, dove sono state prese loro le impronte digitali. Un trattato che “va disdetto immediatamente” secondo Grillo: non già per permettere alle persone di autodeterminare la propria vita, magari raggiungendo i familiari o un paese con un sistema di accoglienza migliore. Piuttosto, per alleggerire l’Italia, che sarebbe “la sala di aspetto, la portaerei dei disperati del mondo”. Termini che rimandano a una retorica di destra, tanto che Francesco Storace, leader -appunto- de La Destra, scrive in un tweet: “Sull’immigrazione Grillo sta saccheggiando tutte le proposte de La Destra: screening obbligatorio e no clandestini. Benvenuto“. Matteo Salvini invece, segretario della Lega Nord, sottolinea: “Grillo: migranti ‘vanno rispediti a casa’. Ma se M5S ha votato contro reato di immigrazione clandestina!!!“. Vero: lo scorso aprile il M5S ha votato a favore dell’eliminazione del reato di ingresso e soggiorno irregolare. Tra l’altro, la proposta di cancellazione arrivava proprio dal M5S, tramite emendamento presentato dai senatori Andrea Buccarella e Maurizio Cioffi. Ma non è una novità che le idee del leader non siano sempre in linea con quelle dei vari membri e sostenitori del movimento, in primis proprio in riferimento alla questione migratoria. Un contrasto che si era palesato proprio in occasione della presentazione dell’emendamento: “Non era nel programma. Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”, dichiaravano Grillo e Casaleggio, esplicitando il calcolo sotteso alle proposte politiche.
Una situazione che non sembra per nulla cambiata. Gli aspetti problematici relativi alle politiche migratorie vanno sicuramente affrontati: ma Grillo sembra lanciare slogan piuttosto che proposte, facendo leva sulle paure delle persone. Gli arrivi dei profughi di questi mesi non sono provocati da Isis, almeno non solo: lo scenario internazionale è infatti costellato da guerre e conflitti che durano da anni. Nominare l’Isis e tacere, ad esempio, sulla situazione in cui versano la Siria o la Palestina, corrisponde a una strategia retorica ben precisa. La stessa cosa per quanto riguarda il virus Ebola e la necessità, sostenuta da Grillo, di sottoporre a una visita medica le persone che arrivano in Italia: un primo accertamento medico potrebbe essere importante e utile, ma il riferimento al virus che tanto sta spaventando le persone ha l’effetto immediato di creare un’associazione immediata tra gli immigrati e il rischio di diffusione di Ebola, ampliando il senso di insicurezza percepito dalla società.
Le parole usate da Grillo deumanizzano i migranti, perfetti sconosciuti, che devono essere identificati, e rispediti da dove venivano. Al massimo dei disperati. Forse con questo termine Grillo si riferisce ai profughi, che devono essere accolti, al contrario di quanto si debba fare con i “clandestini”? Tra l’altro, se con questo termine Grillo si riferisce a persone che arrivano in Italia senza visto di ingresso e documenti di identificazione, è bene sottolineare che i profughi di guerra e i richiedenti asilo, che scappano da situazioni di conflitto o persecuzione in cui è impossibile chiedere il rilascio di documenti, hanno esattamente queste caratteristiche.
“I partiti si stanno baloccando tra razzismo e buonismo un tanto al chilo, ma sempre sulle spalle delle fasce più deboli della popolazione, il tutto per un pugno di voti”, afferma Grillo. Nella situazione che descrive, in che posizione si situa il leader del M5S? Quali sono le proposte per aiutare le fasce più deboli della popolazione? E i migranti che arrivano in Europa, dove si collocano? Ne fanno parte o no? Grillo non se lo l’unica cosa che sa o sembra sapere è che, a differenza degli italiani, non portano voti. E li trasforma quindi, ancora una volta, in un capro espiatorio e utile strumento per parlare alla pancia degli elettori.