Condividiamo il comunicato stampa dell’Asgi su su quanto accaduto negli ultimi giorni a Trieste e Roma.
Dopo la morte di una cittadina straniera in attesa di rimpatrio a Trieste e il trattamento subito da due migranti sul volo che li portava in patria ASGI denuncia le gravi carenze sul piano della tutela dei diritti fondamentali nel sistema di trattenimento, espulsione e rimpatrio.
Negli ultimi giorni sono accaduti due episodi gravissimi: la morte, nel Commissariato di Villa Opicina(Trieste), di una cittadina moldava, in circostanze non ancora chiarite e trapelate a 2 giorni dai fatti. E oggi la pubblicazione della fotografia scattata da un passeggero sul volo Roma-Tunisi che ritrae un giovane tunisino forzatamente rimpatriato e al quale le forze di polizia hanno chiuso la bocca con del nastro adesivo.
Due episodi che dovrebbero indurre il Governo Italiano a modificare urgentemente la attuale legislazione, la cui principale caratteristica è di essere di per sé priva di umanità e solidarietà e applicata porta alla costante violazione dei diritti fondamentali dell’uomo.
Oggi è possibile trattenere per un anno e mezzo nelle carceri amministrative – strutture non soggette alle garanzie previste dall’ordinamento penitenziario e penale- delle persone solo perché prive di permesso di soggiorno.
Oggi, anche a chi ha le condizioni (di lavoro, ad esempio, o di famiglia) e non è consentito di ottenere in Italia il permesso di soggiorno.
Una legislazione irragionevole, che non si preoccupa dell’umanità ma solo di controllare ed espellere.
Una legislazione disumana e degradante e perciò contraria alla Costituzione e alle principali Convenzioni internazionali.
ASGI chiede che venga fatta piena luce sulle circostanze connesse alla tragica morte della giovane cittadina ucraina. La vicenda pone, ancora una volta, sotto i riflettori i fatti di autolesionismo che spesso portano a troppo numerosi decessi, nel carcere, nei CIE e negli altri luoghi di trattenimento di fatto, quali caserme e strutture di polizia.
ASGI chiede che vengano individuati e perseguiti i responsabili del trattamento inumano e degradante inferto al giovane Tunisino. Siamo di fronte ad una grave violazione dei diritti umani fondamentali da parte delle forze dell’ordine, che dimostra che nei luoghi dove i legali o l’opinione pubblica non può accedere, come quelli deputati alla detenzione amministrativa, si crea un terreno fertile per gli abusi e le violazioni.
ASGI chiede a questo Governo di ripristinare quei principi di umanità e solidarietà che hanno informato i padri costituenti e che oggi non dobbiamo e non vogliamo dimenticare.