L’associazione Tenda per la Pace e i Diritti, l’associazione Cittadinanzattiva ONLUS e la Campagna LasciateCIEntrare hanno presentato alla Prefettura di Gorizia istanza di accesso agli atti inerenti la convenzione vigente dal 10 gennaio scorso tra questa e il consorzio Connecting People per la gestione degli spazi dell’ex CIE. E’ stata inoltre presentata richiesta ufficiale di chiarimenti relativi alla gestione del CARA di Gradisca e in particolare:
– di chiarire le modalità di erogazione del pocket money previsto dalla convenzione : “ad ogni ospite (…) sarà fornita una sola volta all’ingresso una scheda telefonica di 15€ (oltre che un buono economico del valore di 5€ ogni due giorni) spendibile all’interno del centro per le spese quali bolli postali, schede telefoniche, snack alimentari, bibite analcoliche, sigarette, libri, riviste, giornali, ecc.”, viste le discrepanze emerse tra la testimonianza della direttrice del CARA e quelle degli stessi ospiti ascoltate in più occasioni e specificamente durante una visita organizzata dalla Campagna LasciateCIEntrare il 25 febbraio scorso cui hanno partecipato Tenda per la Pace e i Diritti, il CIR e rappresentanti degli enti locali (Provincia di Gorizia e Comune di Gradisca);
– di chiarire se, nel periodo in cui il pocket money veniva erogato tramite chiavette elettroniche, l’ammontare non speso dagli ospiti al momento dell’uscita dal centro, venisse poi effettivamente “riassorbito” dall’ente gestore o come venisse eventualmente erogato, trattandosi di denaro destinato esclusivamente ai richiedenti asilo;
– di verificare quanto affermato da diversi dipendenti del consorzio Connecting People relativamente alla necessità che siano gli stessi a dover acquistare i prodotti di pulizia per la struttura, alla luce della generale situazione di incuria e sporcizia riscontrata durante la visita del 25 febbraio scorso.
Alla luce delle numerose inchieste in corso su tutto il territorio italiano, che evidenziano un problema generale e diffuso di scarsa trasparenza nella gestione del sistema di accoglienza per i richiedenti asilo, le scriventi associazioni confidano nella piena disponibilità della Prefettura a voler verificare e chiarire tutto quanto sopra segnalato ed a fornire le informazioni ed i documenti richiesti.