Il 26 giugno 2015, l’Associazione Carta di Roma ha depositato presso la cancelleria del Tribunale di Roma la domanda di iscrizione della testata online omonima, indicando, provocatoriamente, come direttore responsabile Domenica Canchano, giornalista, nata a Lima in Perù, ma cresciuta in Italia e residente a Genova, che vanta numerose collaborazioni con testate italiane. Canchano è, inoltre, socia fondatrice di Ansi (Associazione nazionale Stampa interculturale), gruppo di specializzazione creato all’interno della Federazione nazionale stampa italiana da giornalisti immigrati o figli di immigrati che lavorano in Italia. Entrando nel Tribunale di Roma, la delegazione di giornalisti italiani e stranieri ha portato con sé una rosa bianca, simbolo di speranza nel futuro e di voglia di cambiamento. Questo perchè la nomina della Canchano a direttrice non è affatto scontata ed è in attesa di un risposta: “La legge italiana ancora impedisce che uno straniero possa assumere questa carica. Si tratta di una norma del 1948, totalmente superata dalla storia, ma non ancora dal nostro legislatore”, scrive il presidente di Carta di Roma, Giovanni Maria Bellu, “Intanto abbiamo deciso di superarla noi”, iniziando un percorso.
In realtà, il 13 marzo scorso, con un parere del ministero della Giustizia, è stato considerato abrogato il requisito della cittadinanza italiana per diventare direttori responsabili di una testata. E’ stato lo stesso Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, su richiesta dell’associazione Ansi, ad aver sollecitato il parere del Ministero. Nonostante ciò, circa un anno fa, il Tribunale di Torino ha respinto una richiesta analoga a quella depositata al Tribunale di Roma, perché tale incarico (quello di direttore di una testata, ndr) “implica l’esercizio di poteri e facoltà latamente politici”, ed è quindi “riservato al cittadino, ovvero vietato allo straniero”. La sentenza è stata impugnata da Ansi, che ha affidato il ricorso all’Asgi.
L’Associazione Carta di Roma ha deciso, quindi, di rilanciare la richiesta del “superamento” di tale anacronistico divieto, indicando la Canchano come direttore responsabile, perché, come afferma il presidente Giovanni Maria Bellu, tale legge “impedisce di poter governare e guidare qualunque iniziativa editoriale a una intera categoria di giornalisti, individuata sulla base di un criterio non professionale qual è la nazionalità”. Inoltre, c’è un altro aspetto importante da sottolineare, come scrive la stessa Domenica Canchano: “A noi giornalisti senza passaporto italiano non è permesso essere soggetti, e non solo oggetti, dell’informazione. E’ la prospettiva che modifica la percezione di un fenomeno”. Le fa eco Bellu: “L’approccio emergenziale all’immigrazione che ancora caratterizza l’informazione italiana finirà quando la titolarità del racconto passerà ai protagonisti. Fino a ora abbiamo tentato di dare voce a chi non l’aveva, adesso dobbiamo dare modo alle tanti voci che si sono impadronite della nostra lingua e della nostra cultura di raccontarsi“.
Qui il comunicato di Carta di Roma
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