Cosa succede davvero ai cittadini migranti fermati alle frontiere dell’Unione Europea? Chi ne è responsabile? Come opera Frontex, l’agenzia dell’UE per il controllo delle frontiere esterne?
Sono queste le risposte sollevate dalla campagna Frontexit, lanciata lo scorso 20 marzo, in contemporanea a Bruxelles e a Nouakchott, in Mauritania.
La campagna, promossa da Migreurop e sostenuta da numerose organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani, solleva il problema del rispetto dei diritti nelle operazioni compiute dall’agenzia europea, definita dalle associazioni “il simbolo della politica securitaria in materia di migrazioni” adottata dall’Ue, che “investe milioni di euro [..] per lottare contro una presunta ‘invasione’ di migranti”.
Frontex, “un dispositivo quasi militare di sorveglianza delle frontiere esterne [..] si occupa di intercettare i/le migranti alle frontiere e organizzare voli di espulsione”: operazioni in cui “il rispetto dei diritti umani è messo in pericolo”, vista anche “l’opacità delle operazioni [..] e la diluizione delle responsabilità”.
La campagna si propone di intervenire proprio su questi due punti: con la creazione di un movimento transnazionale di informazione e sensibilizzazione, le associazioni chiedono all’UE, agli Stati membri e ai partner dell’agenzia europea di rendere conto del loro operato, garantendo i diritti umani e assicurando la trasparenza delle azioni portate avanti.
Per info: http://www.frontexit.org/en/
http://www.facebook.com/frontexit