Intorno alle 19 di ieri, 15 novembre, i Carabinieri della Stazione di Vairano Scalo, nel casertano, sono intervenuti per una segnalazione presso un appartamento che ospita alcuni migranti (dalle notizie di stampa non è chiaro se si tratti di richiedenti asilo o di rifugiati) in viale Europa. Quattro giovani hanno fatto irruzione nella struttura armati di spranghe, danneggiando i locali ed aggredendo 2 dei 18 ospiti. Uno dei 4 aggressori ha estratto una pistola ed esploso alcuni colpi sul pavimento. Il pestaggio è andato avanti per parecchi minuti, poi i quattro se ne sono andati lasciando a terra due migranti sanguinati. Le indagini hanno condotto, nelle successive 24 ore, all’arresto di 4 giovani tutti italiani (Bianco Aldo, 23 anni, Nicola Daniele, 20, Vincenzo Pecoraro, 19, e Massimo Caggiano, tutti del luogo) per “lesioni personali, violazione di domicilio, danneggiamento, esplosioni pericolose, porto illegale di arma e discriminazione razziale”. I Carabinieri, nel corso delle perquisizioni, hanno rinvenuto, ben nascosta in fossato, una pistola cal. 9×21 completa di caricatore con 7 colpi. Le ragioni della brutale aggressione, secondo gli inquirenti, sarebbero da ricondurre ad un presunto furto di un cellulare di uno dei quattro ragazzi, che hanno ritenuto di dover risolvere “personalmente” la questione. Le vittime, due cittadini del Mali, soccorse dal personale del servizio 118, sono state trasportate presso l’ospedale civile di Piedimonte Matese, dove sono state giudicate guaribili, rispettivamente in 25 e 7 giorni. Gli arrestati sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Sui media non manca chi trae sbrigative conclusioni. Ecco, ad esempio, quanto scrive il quotidiano Il secolo d’Italia: “Una guerra civile senza esclusione di colpi. Una lotta tra bande tipica del più degenerato far west metropolitano, ormai una realtà pressoché quotidiana nell’interland casertano e che, stavolta, ha visto contrapporsi italiani e immigrati del Mali che, tra furti, ritorsioni e raid punitivi, sono stati i protagonisti dell’ennesimo episodio di cronaca violento, che dimostra come la convivenza pacifica tra chi arriva e chi è costretto ad ospitare, sia davvero, ormai, una realtà ipotizzata sulla carta è ogni giorno che passa sempre più difficile da realizzare sul campo”. Nelle agenzie di stampa e nei numerosi articoli pubblicati fino ad ora, non c’è traccia di un tentativo di approfondimento sulle motivazioni di un pestaggio che, questa volta, a differenza di altre, è stato da subito limpidamente definito come atto dal preciso intento razzista. Nessun commento. Solo cronaca nera.