La Federcolf, il sindacato dei collaboratori e collaboratrici familiari (al quale aderisce anche l’organizzazione cattolica Api-Colf) siano esse baby sitter e assistenti familiari (le cosiddette “badanti”), in un comunicato stampa, denuncia che molti lavoratori e lavoratrici stanno perdendo il lavoro a causa dell’emergenza coronavirus. “Il tragico momento che l’Italia sta vivendo, non può lasciare spazio al panico e all’improvvisazione – afferma la Federcolf -, la paura è legittima, ma va gestita attraverso la responsabilità che ognuno di noi ha verso se stessi e la collettività, partendo dal rispetto delle misure adottate dal governo”. Non si tiene in considerazione, secondo il sindacato, “che molti lavoratori domestici continuano a lavorare con sacrificio e personale rischio per la salute, anche perché in gran parte addetti a lavori di cura delle persone (soprattutto anziani e bambini) e magari conviventi con il nucleo familiare datoriale”. Ma soprattutto che “anche le colf sono persone e in quanto tali hanno a loro volta paura”, anche loro hanno dei figli e “non possono essere considerate ‘oggetti usa e getta’”. Anche perché la maggioranza sono immigrati e “non possono, al momento, neanche uscire dall’Italia”.