Ipocrite, ottuse, disumane e irresponsabili.
Le scelte dei capi di Governo riuniti nel Consiglio europeo straordinario sull’immigrazione del 23 aprile non possono che essere giudicate in questo modo. Anche le peggiori aspettative sono state disattese.
Non è cambiato il mandato della missione Triton né, diversamente da quanto diffuso alla vigilia della riunione, è stato esteso il suo raggio di azione. Ciò significa che le navi di Triton continueranno ad operare nei limiti delle 30 miglia dalle coste europee.
Nessun accenno alla riforma di Dublino III né tanto meno alla sua sospensione immediata, così come richiesto da decine di organizzazioni della società civile italiana ed europea. Nessun impegno condiviso e solidale preciso sulla accoglienza dei migranti che arrivano dal Sud del Mediterraneo, ma solo un vago riferimento ad attività di ricollocazione dei migranti su base volontaria.
“La priorità dell’Europa è la salvezza della vita delle persone non significa solo salvare la loro vita in mare con attività di ricerca e soccorso ma contrastare l’immigrazione illegale e l’attività dei trafficanti”, parole del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker nel corso della conferenza stampa tenuta ieri.
Insomma la difesa dei confini della Fortezza Europa e gli equilibri politici interni sono anteposti alla salvezza della vita delle persone. Così gli “sforzi sistematici per identificare, catturare e distruggere le imbarcazioni prima che siano usate dai trafficanti” restano la priorità numero 1 dell’Europa che ha dato mandato alla commissaria Mogherini di iniziare la preparazione di una possibile operazione di Politica comune di sicurezza e di difesa. Vale a dire: non è escluso il ricorso ad operazioni militari. Una pura follia.
Unico aspetto positivo è la triplicazione delle risorse a disposizione di Triton che secondo Junker raggiungerebbero i 120 milioni di euro, più o meno lo stesso costo annuale dell’operazione Mare Nostrum.
Il piano licenziato ieri offende le migliaia di vittime che in questi anni hanno perso la loro vita nel mar Mediterraneo e consegna il destino delle persone che nelle prossime settimane cercheranno di arrivare in Europa alla fatalità del caso.
Per evitare che l’Europa naufraghi nel suo egoismo è necessario che la società civile italiana, europea e mediterranea facciano sentire la loro voce chiedendo alla Commissaria Mogherini di scongiurare qualsiasi ipotesi di operazione militare in Libia. E’ necessario e urgente.