Il 3 febbraio Arci e Asgi hanno depositato presso la procura della Repubblica di Agrigento un esposto contro i vertici del Ministero degli Interni (all’epoca dei fatti diretto da Roberto Maroni) per la privazione della libertà degli immigrati che sbarcavano a Lampedusa. Un esposto per “sequestro di persona” nei confronti degli immigrati trattenuti presso il “centro di accoglienza” di Contrada Imbriacola. Secondo i firmatari dell’esposto, il trattenimento dei migranti è stato illegittimo perché privo della convalida giurisdizionale prevista dalla legge.
Qui di seguito il comunicato delle due associazioni:
Sbarcavano a Lampedusa mentre nei paesi di provenienza era in corso una guerra civile. Venivano dalla Tunisia, dall’Egitto, dalla Libia, per fuggire alle violenze o per realizzare il sogno di una vita migliore che quelle rivoluzioni evocavano. Il Governo italiano di allora parlò di ‘invasione’, ‘drammatica emergenza’, alimentò un clima di paura, creò le condizioni per giustificare, agli occhi dell’opinione pubblica, lo scempio di democrazia che si perpetrò in quei mesi ai danni dei migranti, in primo luogo a Lampedusa. Per giorni in centinaia furono rinchiusi nel centro di prima accoglienza (sic!) di contrada Imbriacola, senza che la privazione della libertà personale trovasse la necessaria convalida giurisdizionale. Per quel Governo e quel ministro, d’altra parte, la Costituzione e la legge sono state in più occasioni null’altro che una variabile dipendente, dagli interessi legati al consenso elettorale innanzitutto. Di quel vulnus democratico ci sono prove documentali e testimoni, come l’avvocato Luca Masera che per alcuni giorni assistette, dall’interno del centro, alle sistematiche violazioni e raccolse le testimonianze dei ‘detenuti’, mai raggiunti da un provvedimento del giudice di pace – come prevede la legge – che confermasse la legittimità della detenzione. Di quei drammatici mesi a Lampedusa non si parla più, ma c’è chi non dimentica. Oggi, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, è stato depositato un esposto contro i vertici apicali, politici e amministrativi, del ministero degli Interni in carica all’epoca dei fatti. L’esposto è firmato dal presidente dell’Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione) avvocato Lorenzo Trucco, dal presidente dell’Arci Paolo Beni, e dall’avvocato e docente universitario Luca Masera. Il reato ipotizzato è quello di sequestro di persona. Un reato grave, penalmente rilevante, a sostegno del quale esistono elementi oggettivi (la privazione della libertà personale) e soggettivi (la volontà politica alla base delle disposizioni impartite alle forze dell’ordine dai vertici del ministero).