Nell’ambito della campagna nazionale “L’Italia sono anch’io” (lo ricordiamo, promotrice di due proposte legge di iniziativa popolare che hanno raccolto 200 mila firme: una per la riforma della legge sulla cittadinanza e una per il riconoscimento del diritto di voto alle elezioni amministrative per chi risiede nel nostro paese da più di 5 anni) si è svolta, in varie città italiane (Napoli, Bari, Genova e Prato), una consultazione elettorale “simbolica” per le elezioni regionali con il voto espresso dai migranti (ne abbiamo parlato anche qui). L’iniziativa ha riscosso un bel successo contando un’elevata partecipazione di cittadini stranieri alle operazioni di voto. Oggi, il comitato organizzatore nazionale (di cui fanno parte tra gli altri Arci, Acli, Cgil, Uil, Rete G2 – Seconda Generazione, Rete Primo Marzo, Migrantes, Caritas Italiana, Ugl, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Lunaria) rende noti i risultati ottenuti dallo spoglio delle schede.
Il voto simbolico espresso dagli immigrati (268 i votanti in tutto) residenti a Genova ha premiato Luca Pastorino (41.5%); mentre seguono, con percentuali più basse, Raffaella Paita (35.8%), Enrico Musso (7.4%), Alice Salvatore (6%), Giovanni Toti (5.6%), Antonio Bruno (3.7%).
Mentre a Prato, dove hanno votato 80 cittadini stranieri (60% uomini 40% donne), la maggioranza ha scelto Enrico Rossi come governatore della Toscana con 58 voti. Anche se il partito più votato è stato il Popolo Toscano, che si è aggiudicato 29 voti, contro i 28 del Partito democratico. A Tommaso Fattori della lista Sì Toscana a Sinistra sono andate 12 preferenze. Claudio Borghi ha ottenuto 2 voti, grazie alle 2 preferenze accordate alla Lega Nord. Sempre 2 voti hanno ottenuto Gabriele Chiurli di Democrazia Diretta e Giacomo Giannarelli del Movimento 5 Stelle. Forza Italia e Stefano Mugnai hanno ricevuto 1 sola preferenza. A Napoli (320 i votanti) e a Bari (1640 i votanti), si attendono ancora i risultati ufficiali dello scrutinio.
Questo esercizio di democrazia, non è certo importante per il risultato o i numeri ottenuti, né tanto meno per le preferenze espresse, ma piuttosto per la partecipazione e l’entusiasmo dimostrato da tanti cittadini stranieri nei confronti della politica e delle sorti della propria regione di appartenenza, pur essendo poi di fatto esclusi dal diritto di voto. Un motivo in più per riaprire e promuovere con forza il dibattito in tal senso.