Mentre la Camera dava il via libera al DL 13/2017 su immigrazione e asilo – un DL ampiamente criticato da associazioni e società civile – è stata lanciata la campagna “Ero straniero – l’umanità che fa bene”. Un’iniziativa culturale e insieme anche una proposta di legge di iniziativa popolare per cambiare il racconto e le politiche sull’immigrazione in Italia, con l’obiettivo di superare la Bossi-Fini, puntando su inclusione e lavoro.
Permessi di soggiorno temporanei per la ricerca di occupazione e attività d’intermediazione tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri non comunitari; reintroduzione del sistema dello sponsor; regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati”; nuovi standard per riconoscere le qualifiche professionali; misure per l’inclusione attraverso il lavoro dei richiedenti asilo; abolizione del reato di “clandestinità”; godimento dei diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati. Sono otto articoli in tutto, che hanno l’obiettivo di cambiare il sistema di ingresso e regolarizzazione dei cittadini stranieri nel nostro paese. E sono cinquantamila le firme che i cittadini dovranno raccogliere, in sei mesi, per sottoporre la legge all’attenzione del Parlamento.
“Siamo arrivati a questo punto dopo un cammino fatto di esperienze straordinarie che rischiano, però, di rimanere schiacciate dal modello attuale di gestione dell’immigrazione – spiega don Virginio Colmegna della Casa della Carità -. La campagna che lanciamo prevede un’inversione di marcia culturale. Ci dicono che siamo buonisti, in realtà abbiamo elaborato in questi anni una cultura dei diritti e della responsabilità. Non vogliamo essere solo enti gestori dell’accoglienza, ma raccogliere su territorio la fiducia dei cittadini. Lavorare sull’immigrazione è produrre coesione sociale, non paura. In questo facciamo appello alla politica”. Anche per Filippo Miraglia di Arci, la campagna è molto importante: “noi lavoriamo con le persone in carne ossa – afferma – sappiamo quali sono i problemi delle leggi sbagliate. In questi anni abbiamo assistito a un riformismo sempre negativo, come il decreto Orlando-Minniti su cui anche ieri abbiamo protestato. Il Senato, inoltre, non riesce a votare la legge sulla cittadinanza. Pensiamo che questa campagna possa aiutare a cambiare registro e rendere possibile un riformismo che allarghi gli spazi della democrazia. Mi considero un buonista: questa campagna deve ridare spazio alla parte buona di questo paese”.
Elenco dei promotori: Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “A. Abriani” Milano, Acli – Associazioni cristiane lavoratori italiani, Arci nazionale, Associazione Studi Giuridici Immigrazione, Centro Astalli, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza – CNCA, A Buon Diritto, Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili, con il sostegno di numerose organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e Comunità di Sant’Egidio – Community of Sant’Egidio.