“La prossima volta ci dipingeremo la nostra pelle di nero così da poter vincere anche noi”: lo ha dichiarato, ridendo, Carlotta Ferlito, atleta italiana arrivata quarta nella prova individuale alla trave ai Mondiali di Anversa, con un chiaro riferimento al colore della pelle di Simone Biles, che ha vinto il bronzo nella stessa gara.
Alla richiesta di immediate spiegazioni arrivata dalla Federazione USA, la Ferlito si è scusata su Twitter: “Voglio scusarmi con le ragazze americane. Non volevo sembrare offensiva o razzista. Amo Simone e sono un grande fan delle ginnaste americane. Ho commesso un errore, non sono perfetta… Non ho pensato a quello che stavo dicendo. Mi dispiace tanto”.
Allarme rientrato dunque? Al contrario: in un post sulla pagina Facebook della “Federazione Ginnastica d’Italia”, un portavoce della Federazione avrebbe scritto che “ogni razza ha le sue abilità fisiche”.
Secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, a scrivere la frase sarebbe stato proprio il portavoce della Federazione, David Ciaralli, che poi avrebbe spiegato al Chicago Tribune: “Forse ho commesso un errore e mi dispiace. Quello che ho detto è però solo il mio pensiero, non quello ufficiale della Federazione”.
Il presidente della Federazione Usa di ginnastica, Steve Penny ha chiesto formali spiegazioni in un comunicato. “Siamo molto delusi per i recenti commenti fatti da Carlotta Ferlito e a quanto sembra dalla Federazione Ginnastica d’Italia. La ginnastica è uno sport globale e solidale con gli atleti di talento e non c’è posto per l’insensibilità razziale. Stiamo contattando la Federazione italiana per avere dei chiarimenti”.
I chiarimenti sono arrivati: con un comunicato pubblicato su Facebook, la Federazione chiarisce che le frasi dell’atleta sono state “fraintese”. Condanna e prende le distanze “da ogni forma di razzismo e di discriminazione”, ma definisce il tutto “un equivoco”.
Forse la cosa migliore in questi casi sarebbe scusarsi, non minimizzare.