Un cittadino indiano Sikh di 26 anni, Singh Gurjant, uno dei tanti braccianti dell’Agro Pontino, è morto ieri in circostanze ancora da chiarire. Il ragazzo sarebbe precipitato da una scala all’interno di una serra di un’azienda agricola in località San Vito nel comune di San Felice Circeo battendo la testa a terra. Il datore di lavoro invece di chiamare forze dell’ordine e un’ambulanza, come da prassi, lo ha trasportato lui stesso in ospedale dove è deceduto. Una settimana fa un incidente identico nella stessa zona dove la piaga del capolarato è molto forte: in questo caso precipitando da una serra un bracciante è rimasto paralizzato. Qui di seguito il comunicato di denuncia di Cgil Roma e Lazio sulla vicenda.
Ci arriva notizia dell’ennesimo incidente mortale nelle campagne pontine. Un lavoratore di 26 anni indiano Sikh ha perduto la vita nella giornata di ieri pomeriggio cadendo da una serra evidentemente priva di dispositivi di sicurezza nelle campagne del Sud Pontino. Basta! E’ il momento di agire contro le condizioni di insicurezza in cui sono costretti ad operare migliaia di lavoratori e lavoratrici agricoli. Nei scorsi giorni, dopo un incidente analogo fortunatamente non mortale, abbiamo sollecitato l’intervento degli organismi ispettivi per mettere in campo una task force che parta dalle campagne pontine ma da estendere a tutte le aziende della nostra ragione. Come testimoniano i recenti dati Inail gli infortuni nel complesso sono calati (anche grazie al lockdown) ma si registra un aumento degli infortuni mortali del 19%. Questo significa che da un lato c’è una giusta attenzione per le misure anti Covid, allo stesso tempo una grave sottovalutazione dei rischi ordinari che stanno portando ad aumentare considerevolmente gli infortuni mortali. Avevamo denunciato questo stato delle cose e qualcuno sul territorio pontino aveva parlato di macchinazioni giornalistiche e ha accusato chi denuncia questa situazione, tra cui il sociologo e ricercatore Eurispes Marco Omizzolo, di voler infangare il buon nome del territorio. La verità è che a pagare tale situazione sono i lavoratori che escono di casa e perdono la vita lavorando, una strage inaccettabile a cui e’ doveroso porre fine con tutti i mezzi a disposizione. Anche per questo nelle prossime ore decideremo quali iniziative intraprendere affinché ci sia una massiccia presa di posizione delle istituzione e degli organismi ispettivi, per verificare fino in fondo che chi lavora lo faccia in sicurezza.