“Un numero crescente di episodi di discorsi di incitamento all’odio ha dato luogo a procedimenti giudiziari; il nuovo Piano d’azione contro il razzismo propone misure per combattere il discorso dell’odio e la violenza razzista, omofobica e transfobica in linea con le raccomandazioni dell’ECRI; l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD) è una misura pratica per facilitare le segnalazioni di crimini d’odio e migliorare la comunicazione tra le forze di polizia e le vittime”: è quanto emerge dall’ultimo rapporto redatto da Ecri sull’Italia, diffuso martedì 7 giugno. Una situazione apparentemente positiva, che tuttavia cela molti nodi: tra questi, “lacune nella legislazione antidiscriminazione”, o la mancata indipendenza dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR).
Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa di ECRI
“La Commissione contro il razzismo invita l’Italia a rafforzare la lotta contro il discorso dell’odio e la discriminazione razziale”
Strasburgo, 07.06.2016 – La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) ha pubblicato oggi il quinto rapporto sull’Italia, nel quale esamina i recenti sviluppi e le questioni ancora irrisolte e formula raccomandazioni alle autorità del paese.
“Mi congratulo con l’Italia per l’adozione della legge che riconosce ufficialmente le unioni civili per le coppie dello stesso sesso. È importante concedere a tutti gli stessi diritti”, ha dichiarato Thorbjørn Jagland, Segretario generale del Consiglio d’Europa.
L’ECRI accoglie con favore una serie di iniziative legislative contro il razzismo e la discriminazione razziale. Inoltre, se adottato, un disegno di legge agevolerà l’accesso alla cittadinanza italiana per numerosi minori stranieri in Italia.
Dal rapporto emerge che: un numero crescente di episodi di discorsi di incitamento all’odio ha dato luogo a procedimenti giudiziari; che il nuovo Piano d’azione contro il razzismo propone misure per combattere il discorso dell’odio e la violenza razzista, omofobica e transfobica in linea con le raccomandazioni dell’ECRI; e che l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD) è una misura pratica per facilitare le segnalazioni di crimini d’odio e migliorare la comunicazione tra le forze di polizia e le vittime.
L’ECRI elogia inoltre l’Italia per i notevoli sforzi compiuti nelle operazioni di salvataggio in mare e nel fornire sistemazioni decenti alle masse di migranti e richiedenti asilo provenienti dal Nord Africa.
Il rapporto rileva, tuttavia, delle lacune nella legislazione antidiscriminazione che non considera reato penalmente perseguibile la discriminazione fondata sul colore o sulla lingua e che non sempre prevede una pena efficace, commisurata e dissuasiva. Inoltre, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) non è un organo indipendente e, nonostante le sue numerose attività nel campo della lotta alla discriminazione, il suo mandato è limitato.
“Sono preoccupato per il perdurare degli sgomberi forzati dei Rom dagli insediamenti abusivi”, ha affermato il Presidente dell’ECRI, Christian Ahlund. “Esorto le autorità locali e nazionali a procedere a tali sgomberi nel rispetto delle garanzie procedurali e unicamente qualora vi siano soluzioni abitative alternative”.
Malgrado i progressi realizzati sul piano legislativo per la tutela dei diritti delle persone LGBT, l’ECRI constata che la questione dell’educazione sessuale nelle scuole, in particolare in materia di identità di genere e orientamento sessuale, rimane materia controversa e incontra forti opposizioni da parte di alcune autorità regionali.
Il rapporto formula una serie di raccomandazioni, tra cui le seguenti due raccomandazioni specifiche per le quali l’ECRI richiede alle autorità italiane un’applicazione prioritaria. Queste saranno oggetto di una procedura di monitoraggio intermedio condotta dall’ECRI entro due anni:
– Garantire la completa indipendenza dell’UNAR de jure e de facto, ed estendere le sue competenze alla discriminazione fondata sul colore, la lingua, la religione, la nazionalità e l’origine nazionale.
– Adottare provvedimenti negli istituti scolastici per promuovere la reciproca tolleranza e il rispetto, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.
Il rapporto, che include le osservazioni del Governo, è disponibile qui. È stato elaborato in seguito alla visita dell’ECRI in Italia nel novembre 2015 e tiene conto degli sviluppi fino al 10 dicembre 2015.
L’ECRI è un organo di monitoraggio in materia di diritti umani del Consiglio d’Europa, composto da esperti indipendenti, che analizza problemi inerenti a razzismo, xenofobia, antisemitismo, intolleranza e discriminazione fondata sulla “razza”, l’origine nazionale o etnica, il colore, la nazionalità, la religione e la lingua (discriminazione razziale). Elabora dei rapporti e rivolge raccomandazioni agli Stati membri.
Maggiori informazioni sull’ECRI: www.coe.int/ecri
Contatti:
Giuseppe Zaffuto, Portavoce/Addetto stampa, cell. +33 6 86 32 10 24.
Stefano Valenti, Responsabile delle relazioni esterne, ECRI, tel. +33 3 90 21 43 28