Oggi, 12 aprile, presso il Comune di San Ferdinando (RC), è stato presentato il report finale del progetto Terragiusta.
Terragiusta è il progetto di Medici per i diritti umani, che da 4 anni offre prima assistenza medica e orientamento socio-legale e sanitario ai migranti impiegati in agricoltura in condizioni di sfruttamento nelle campagne della Basilicata e della Calabria. Tra gli obiettivi oltre quello di favorire, tra i migranti, la conoscenza deli diritti del lavoratore e del diritto alla salute all’accesso e alla fruizione dei servizi socio-sanitari, vi è quello di contribuire ad informare l’opinione pubblica sulle condizioni di vita e di lavoro dei braccianti stranieri nelle campagne italiane. Seguendo due filoni principali di indagine, da una parte le condizioni abitative e dall’altra quelle lavorative dei braccianti stranieri, il reportage si allarga a comprendere gli aspetti e le persone meno visibili quando ogni anno nei media si torna a parlare di Rosarno e della Piana.
Un viaggio circolare, che inizia e finisce nello stesso punto, dopo aver attraversato i vari anelli della catena che porta le arance e le clementine dai campi alle nostre tavole. Un viaggio infine che vuole renderci più consapevoli di ciò che accade nelle filiere agrumicole nazionali e globali, dove ciò che viene deciso dai livelli più alti si ripercuote inevitabilmente su chi sta in basso.
Quest’anno il report finale, redatto da MEDU, sarà corredato da una mappa sonora, curata da Echis (un’associazione di promozione sociale che realizza programmi e audio documentari di approfondimento, che organizza laboratori radiofonici per informare e favorire l’accesso ai media e promuove iniziative per diffondere la cultura dell’ascolto) e accompagnata dalle foto di Nadia Lucisano e dalle musiche di Nosenzo. Intervistando proprietari terrieri e braccianti stagionali, cooperative e sindaci, Echis ha tentato di ricostruire la filiera dello sfruttamento para-schiavistico che ogni inverno getta la sua ombra sulla raccolta degli agrumi calabresi.
Un percorso che si snoda tra 14 tappe, ognuna delle quali è una storia, che attraverso la voce del protagonista di volta in volta cerca di ricostruire il puzzle complesso dell’ecosistema sociale ed economico della Piana. Si passa dai braccianti ai contadini per arrivare alle cooperative agricole, ai sindaci, alle associazioni che lavorano sul territorio e alla grande distribuzione.
Il progetto Terragiusta è un progetto di Medici per i Diritti Umani in partenariato con Comune di Rosarno, ASP di Reggio Calabria , Flai-Cgil Piana di Gioia Tauro, ARCI Iqbal Masih, Campagna #FilieraSporca (daSud, Terra! Onlus, Terrelibere.org), Zalab, Amisnet, Echis.