Sono 123 le persone soccorse nella serata di lunedì dal cargo greco Rizopon, intervenuto al largo di Lampedusa dopo essere stato dirottato sul posto dalla Guardia Costiera di Palermo. Sul gommone dove viaggiavano i migranti sono stati rinvenuti anche i corpi senza vita di due uomini.
Sono stati gli stessi migranti a lanciare una richiesta di aiuto, inoltrata intorno alle 11.30 alla Capitaneria di porto di Palermo tramite un telefono satellitare. Le persone hanno spiegato di trovarsi a bordo di un gommone di sette metri con il motore in avaria, dando la propria posizione stimata a circa 145 miglia a sud-ovest di Lampedusa. La Guardia costiera ha così allertato le navi mercantili presenti in zona, inviandole sul posto.
Il cargo greco ha tratto in salvo 107 uomini e 16 donne, tutti di provenienza Somala stando alle loro dichiarazioni. Nel piccolo gommone, insieme ai superstiti, anche i corpi senza vita di due uomini. Il cargo si è poi diretto verso il porto di Augusta (Siracusa).
Queste persone vanno ad aggiungersi alle molte arrivate nel fine settimana e soccorse a sud di Lampedusa: 1.079 persone, secondo i dati forniti dalla Marina Militare.
“I primi 79 migranti sono a bordo della Nave San Giusto già da venerdì scorso -riporta l’associazione Borderline Sicilia – il giorno seguente sono stati soccorsi e trasbordati sulla stessa nave altre 493 persone, tra cui 18 minori. Alle 572 persone a bordo vanno poi aggiunti gli altri 244 migranti (41 donne e 11 minori) che erano a bordo di un’imbarcazione soccorsa domenica scorsa a sud di Lampedusa”.
La Fregata Aliseo e la rifornitrice Stromboli hanno inoltre soccorso altre 263 persone, sempre domenica e sempre a sud di Lampedusa.
Ieri, lunedì 17, una motovedetta della guardia di finanza, in collaborazione con la guardia costiera, ha condotto i migranti presso il Porto di Pozzallo, mentre oggi dovrebbero arrivare nel porto di Augusta (Siracusa) le persone soccorse dal cargo greco.
A proposito delle strutture di accoglienza, va ricordato il recente sciopero della fame portato avanti dalle persone presenti nel Cpsa di Pozzallo, per protestare contro il sovraffollamento della struttura (ne abbiamo parlato qui). “Dopo mesi di trasferimenti a rilento che avrebbero dovuto consentire i lavori di manutenzione il CPSA torna, invece, ad operare a pieno regime”, sottolinea Borderline Sicilia.
Per quanto riguarda il porto di Augusta, è di pochi giorni fa il comunicato con cui Save the Children, pur apprezzando “l’impegno dello Stato italiano nel cercare di evitare nuove tragedie in mare attraverso l’impiego delle navi della marina militare”, sottolinea la totale inadeguatezza del PalaJonio, la struttura sportiva adibita a centro di prima accoglienza.