Martedì 2 giugno saranno passati due anni dall’omicidio di Soumaila Sacko, ucciso con una fucilata alla testa da Antonio Pontoriero nell’ex fornace La Tranquilla di San Calogero, mentre cercava lamiere per costruire un riparo di fortuna destinato ad altri braccianti.
Soumaila aveva un regolare permesso di soggiorno. Ma se non avesse incontrato sulla sua strada la furia omicida che considerava “roba sua” quel terreno usato dalle mafie come discarica di veleni, oggi sarebbe condannato all’invisibilità come centinaia di migliaia di braccianti, in forza dei decreti sicurezza ancora in vigore. E sarebbe in prima linea nella lotta contro lo sfruttamento dei braccianti e per la regolarizzazione degli invisibili.
Perché Soumaila era un delegato sindacale di USB, e per non lasciar cadere nel nulla la sua eredità politica e civile, l’Unione Sindacale di Base ha dato vita nella piana di Gioia Tauro allo Sportello Soumaila Sacko, attivo nella difesa dei diritti dei lavoratori.
Mentre il processo per l’omicidio prosegue davanti alla Corte di Assise di Catanzaro (prossima udienza il 24 giugno, sentenza prevista dopo l’estate), USB martedì 2 giugno darà vita a una breve cerimonia di commemorazione all’ex fornace La Tranquilla”, San Calogero, in provincia di Vibo Valentia.
Perché nessuno dimentichi Soumaila Sacko, le sue lotte per i diritti e la dignità e le tante altre vittime dello sfruttamento e del razzismo.
Coordinamento Agricolo Unione Sindacale di Base