All’alba del 20 agosto, un cittadino ghanese di 30 anni, Acheampong Yaw, come ogni giorno, si reca a cercare lavoro nella zona Destra Volturno. Mentre si trova alla fermata dell’autobus, viene avvicinato da un gruppo di quattro giovani italiani a bordo di motorini, che lo offendono e lo picchiano con violenza. Dopo l’intervento dei carabinieri, allertati da un passante, l’uomo viene ricoverato con numerose tumefazioni al volto e gravi fratture alla parete orbitale. Deve essere sottoposto ad un intervento chirurgico d’urgenza per tentare di salvare l’occhio destro ed affrontare un lungo periodo di degenza. La Cgil denuncia questo grave atto di violenza gratuita a sfondo razzista e comunica che appena il giovane ghanese verrà dimesso, il personale dell’Ufficio Immigrati della Cgil, con il sostegno dell’Ufficio Legale, lo guiderà nel processo di denuncia. Tuttavia, arriva immediata e secca la smentita da parte della Questura: “il giovane sarebbe rimasto vittima di un tentativo di rapina a cui avrebbe strenuamente resistito e non di un’aggressione causata da motivi razziali”. Pare che a smentire il tutto sia stata la stessa vittima. Peccato che sia una versione diametralmente opposta a quella data dalla Cgil che ha, per prima, denunciato il grave fatto.