“La prima pagina di Libero di oggi è un esempio di questo orrore giornalistico che sta ritornando in queste ore. Finito il lock down si torna a rilanciare una emergenza che in effetti non c’è, con parole che richiamano l’invasione. Un linguaggio militaresco che abbiamo tutti denunciato quando si paragonava la pandemia alla guerra, ma che ritorna con grande facilità e naturalezza quando si parla di migranti“, scrive Valerio Cataldi nel suo editoriale sul sito dell’associazione Carta di Roma. “Il pericolo più grande è questo: ritornare ad una dinamica che si autoalimenta fatta di ansia e parole usate male al solo scopo di stimolare la paura. Un meccanismo devastante che sembra fatto apposta per ridare vigore e visibilità agli “spaventatori” che non hanno saputo affrontare in modo adeguato una emergenza reale ma che sono maestri nel promuovere le emergenze che non sono affatto reali come l’invasione, la sostituzione etnica“.