Domenica Canchano, giornalista di origini peruviane, è la nuova direttrice della testata Carta di Roma. Il Tribunale di Roma ha infatti accolto la domanda depositata il 26 giugno 2015 (ne avevamo parlato qui), accettando la richiesta di registrazione come periodico online del sito Carta di Roma. Per la prima volta, alla guida di un periodico italiano, ci sarà una giornalista con cittadinanza non comunitaria.
Una legge anacronistica ha bloccato per lungo tempo questo importante traguardo. Già secondo il parere espresso nel 2011 dall’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) su richiesta di Ansi, nella legge 47/1948 si evidenziava “una discriminazione indiretta nei confronti degli stranieri extracomunitari là dove richiede il requisito della cittadinanza italiana per il direttore responsabile di ogni giornale o altro periodico”. Successivamente, nel 2014, è intervenuto, su sollecitazione dell’Ordine dei Giornalisti, anche il Ministero della giustizia, dichiarando che “anche un cittadino extracomunitario regolarmente soggiornante sul territorio italiano può legittimamente diventare direttore responsabile di un giornale o altro periodico”.
“Oggi il giorno tanto atteso, uno spartiacque fra il ‘prima’ e il ‘dopo’. Ora i nostri colleghi non comunitari che intendono registrare una testata avranno più facilità a superare la discriminazione della legge sulla Stampa proprio grazie alla vittoria firmata da noi dell’Ansi e da Carta di Roma, evitando sempre più di ricorrere alla sola disponibilità dei colleghi italiani (a volte dietro compenso) e affermando semplicemente il diritto alla responsabilità dell’informazione anche da parte dei giornalisti di passaporto straniero”, ha dichiarato soddisfatta Domenica Canchano. “La notizia è importante anche perché, nel caso di specie, rileva il fondamentale diritto alla libertà di espressione in capo ad ogni individuo. Diritto che il Patto internazionale sui diritti civili e politici di New York del 1966 (art. 19) enuncia come comprendente la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, senza riguardo a frontiere, oralmente, per iscritto, attraverso la stampa, in forma artistica o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta”, ha aggiunto l’avvocato Francesco Di Pietro di Asgi. Di fatto, da oggi in poi, quella “libertà di ricevere e diffondere informazioni” diventa un diritto per tutti: giornalisti e lettori. E non più solo un agognato principio.