Quattro incontri in altrettanti Comuni per affrontare a viso aperto le migrazioni di oggi, per fare chiarezza su temi delicati, a volte spinosi ma che riguardano le vite di persone arrivate nelle nostre zone da Paesi lontani così come quelle dei cittadini, interrogati e coinvolti da un fenomeno recente e destinato a non esaurirsi in pochi anni. Si chiama “Dobbiamo accogliere?” il ciclo di serate che si terranno a Camparada, Lesmo, Villasanta, Arcore. Richiedenti asilo, dinamiche dell’accoglienza, normative, esempi positivi, criticità: l’obiettivo è affrontare ogni aspetto in modo franco, diretto ma estremamente costruttivo, perché la posta in gioco è quella coesione sociale che è la base per un’esistenza dignitosa per tutti, accoglienti e accolti in attesa del riconoscimento o meno dell’asilo politico.
La prima iniziativa ha già avuto luogo a Camparada giovedì 17 novembre. Seguirà a Lesmo giovedì 1 dicembre, mentre le serate di Villasanta e Arcore si terranno rispettivamente venerdì 20 gennaio e giovedì 2 febbraio 2017. L’inizio di ciascun incontro è alle ore 21. Il ciclo nasce dal dialogo tra Comuni coinvolti, associazione Uniti per Camparada ed Aeris cooperativa sociale, ente gestore di richiedenti asilo sul territorio (aderente alla Rete Bonvena e promotore del progetto informativo “Con altri occhi” in scuole e comunità della Provincia), accompagnati dal giornalista di Vita e scrittore esperto di migrazioni Daniele Biella, in qualità di moderatore degli incontri. L’ingresso a ogni appuntamento è libero e gratuito, con la possibilità di ascolto in podcast sul sito della web radio youngradio.it.
L’appuntamento è per giovedì 1 dicembre a Lesmo (Sala Consiliare, Via Vittorio Veneto 15) per la serata “Cosa dice la legge. Opportunità o limiti?”. Prenderanno parola il Prefetto di Monza, Giovanna Vilasi, e il direttore del Servizio centrale del Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), Daniela di Capua. L’obiettivo è almeno duplice: da una parte capire a fondo la regolamentazione attuale sull’ospitalità ai richiedenti asilo, nelle modalità Cas (Centri di accoglienza straordinaria che la Prefettura dà in gestione a enti terzi) e Sprar, dove gli enti capofila dei progetti sono i Comuni; dall’altra fare luce su esperienze positive e negative proprio per trovare le soluzioni migliori per il bene della collettività.
Per ulteriori informazioni, scrivere a conaltriocchi@coopaeris.it