Questa volta ad essere fraintesi siamo noi. O forse no. Non si tratta di fraintendimento ma di una manipolazione consapevole della notizia. Partiamo dai fatti. Ieri Lunaria ha presentato un dossier. Il titolo, di per sé, non dovrebbe lasciare dubbi: “Costi disumani. La spesa pubblica per il “contrasto dell’immigrazione irregolare”.
L’aggettivo che qualifica questi costi non è scelto a caso: l’intento era quello di comunicare in modo immediato che le politiche che ostacolano in tutti i modi l’ingresso e la permanenza dei cittadini stranieri nel nostro paese costano, anche se la politica evita di parlarne. I “costi” ai quali ci riferiamo sono economici (e questi analizza il dossier) ma anche e soprattutto umani a causa delle continue violazioni dei diritti cui i migranti sono sottoposti durante i respingimenti, la detenzione nei Cie e l’esecuzione dei rimpatri forzati. E a noi queste politiche non piacciono: nel dossier lo scriviamo chiaramente.
L’Ansa, che ringraziamo per aver prestato attenzione al nostro lavoro, ha lanciato ieri due takes. Primo titolo: “Immigrazione: Lunaria, respinto solo il 39,7% dei clandestini”; secondo titolo “Immigrazione: CIE; Lunaria, 55 milioni l’anno spesi male”. Il lettore cosa capisce in base ai titoli così costruiti? Che Lunaria rivendica politiche maggiormente repressive: tutto il contrario di ciò che abbiamo spiegato nel nostro dossier.
In un titolo ma anche nel testo compare la parola “clandestini” benché chi ha scritto il pezzo si sia avvalso abbondantemente della sintesi che abbiamo messo a disposizione proprio per ridurre, per quanto possibile, il rischio di manipolazioni dei contenuti del rapporto. Ora: la parola “clandestini” non fa parte del nostro vocabolario né viene mai usata nel dossier. Cosicché questo non è il caso di “una scivolata involontaria dovuta alla fretta”: chi ha scritto ha dovuto proprio sforzarsi di utilizzare una parola che nel nostro dossier non c’era.
Al di là dei titoli. La costruzione dei pezzi, risultato di taglia e incolla ben congegnati dalla sintesi di cui sopra, è fatta in modo tale da omettere quasi completamente il senso del lavoro presentato ieri. Il primo pezzo dedica ben 26 righe all’illustrazione di alcuni dati relativi alle politiche di contrasto dell’immigrazione irregolare ai quali abbiamo dedicato tre pagine (non spiegando perché li abbiamo inseriti nel dossier); in nove righe riassume il contenuto del dossier (l’analisi degli stanziamenti pubblici destinati alla lotta dell’immigrazione irregolare alla quale dedichiamo 64 pagine dense di tavole e di grafici dettagliati), 11 righe alle conclusioni (assenti le richieste più specificamente politiche che rivolgiamo al Parlamento).
Se siamo stati poco efficaci nella comunicazione noi ce ne dispiace. Strano però che altre testate abbiano capito benissimo quello che abbiamo detto e scritto e che può essere verificato facilmente leggendo il nostro dossier on line qui.