L’Asgi, con un documento inviato al Presidente della regione Veneto, all’Anci, all’Unar e alla Commissione Europea, denuncia il carattere discriminatorio della delibera della Giunta Regionale n. 1360 dd. 3 agosto 2011 della Regione del Veneto. La delibera prevede contributi economici straordinari a favore delle famiglie numerose. Per disporre del “bonus famiglia” bisogna infatti essere cittadini italiani, residenti in Veneto da almeno 5 anni e avere un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), riferito ai redditi dell’anno precedente, non superiore a 30 mila euro.
I criteri di cittadinanza e anzianità di residenza sono stati dichiarati dall’ASGI in contrasto con la Costituzione ed il diritto dell’Unione Europea, in quanto costituiscono elementi di distinzione arbitrari se riferiti all’accesso a prestazioni sociali finalizzate all’inclusione e alla tutela dei bisogni primari. Tali criteri risultano discriminatori nei confronti dei cittadini di altri Stati membri dell’Unione europea, dei cittadini di paesi terzi, nonché degli stessi cittadini italiani, i quali pur residenti in Veneto non dispongano del richiesto grado di “autoctonia” . La delibera, secondo l’Asgi, viola il principio di parità di trattamento in materia di accesso alle prestazioni sociali, di cui devono godere alcune categorie di cittadini di Paesi terzi non membri dell’Unione europea per effetto di disposizioni del diritto dell’Unione europea (lungo soggiornanti, rifugiati e titolari della protezione sussidiaria). La discriminazione operata nei confronti dei cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti nel territorio della Regione Veneto, appare inoltre in contrasto con l’art. 41 del T.U. immigrazione, che prevede il principio di parità di trattamento per coloro che siano in possesso della carta di soggiorno o del permesso di soggiorno della durata di almeno un anno.