Riportiamo qui di seguito il comunicato dell’Associazione 21 luglio inerente all’andamento dei discorsi dell’odio nei confronti di rom e sinti, relativo primo semestre del 2015. Un piccolo miglioramento rispetto allo scorso anno c’è. Anche se la maggior parte dei casi rilevati sono gravi. Segno che bisogna comunque mantenere sempre alta la guardia nei confronti di questa minaccia reale e quotidiana.
Nei primi sei mesi del 2015, l’Osservatorio nazionale sui discorsi d’odio nei confronti di rom e sinti dell’Associazione 21 luglio ha rilevato 183 casi di hate speech (discorsi d’odio) contro tali comunità, con una media di quasi un episodio al giorno.
Secondo i dati semestrali dell’Osservatorio 21 luglio, relativi al periodo 1 gennaio – 15 luglio 2015, oltre la metà degli episodi riscontrati (105 su 183) è classificata come “gravi“, vale a dire casi di incitamento all’odio e discriminazione, che evidenziano le forme più significative di razzismo antirom, i cui autori sono nella maggior parte dei casi esponenti politici attraverso dichiarazioni sulla stampa e sui social media.
I restanti 78 episodi riscontrati, invece, si configurano come “discorsi stereotipati“, categoria nella quale confluiscono tutti gli episodi di discorsi d’odio consistenti in dichiarazioni che adottano un linguaggio indiretto o comunque non esplicitamente penalizzante e/o razzista, ma in ogni caso reiterano e amplificano pregiudizi e stereotipi penalizzanti.
Rispetto all’ultimo rapporto annuale dell’Osservatorio 21 luglio, si è registrato un leggero calo nella media giornaliera dei discorsi d’odio contro rom e sinti. Tra il 16 maggio 2013 e il 15 maggio 2014, infatti, l’Osservatorio aveva rilevato 428 casi complessivi, per una media di 1,17 casi al giorno.
Rispetto agli episodi rilevati, sono state 40 le azioni correttive intraprese dall’Osservatorio tra gennaio e luglio 2015, tra cui segnalazioni all’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), lettere di diffida, segnalazioni all’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori di Polizia di Stato e Carabinieri (Oscad) e esposti all’Ordine dei Giornalisti in caso di episodi appannaggio dei professionisti dell’informazione.
A questo proposito, proprio nei giorni scorsi, l’Osservatorio ha ricevuto comunicazione da parte del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia circa l’apertura di due procedimenti disciplinari nei confronti di due giornalisti i cui articoli, secondo gli esposti presentati dall’Osservatorio, si configuravano come discriminatori e stigmatizzanti dei confronti dell’intera comunità rom e sinta.
«Nonostante il lieve calo riscontrato nella media giornaliera dei discorsi d’odio nei primi sei mesi del 2015, quella dell’antiziganismo in Italia resta una piaga pericolosa, una minaccia reale per una società democratica, plurale e inclusiva sulla quale occorre mantenere alta la guardia – sostiene l’Associazione 21 luglio – . La facilità con cui i discorsi d’odio rivolti a rom e sinti trovano terreno fertile nel nostro Paese ha come conseguenza, infatti, quella di rendere sempre più accettabili e condivisibili, da parte dell’opinione pubblica, posizioni estreme e penalizzanti nei confronti di tali comunità, contribuendo così ad alimentarne un’immagine negativa e stereotipata».