Due delibere del Comune (n. 233 dd. 6 luglio 2009 e n. 347 dd. 8 dicembre 2009) rivedono arbitrariamente i parametri utilizzati per il rilascio del certificato di idoneità abitativa ai cittadini stranieri e rendono i medesimi parametri uniformi ai fini della presentazione delle istanze di ricongiungimento familiare, di rilascio del permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti e di stipula del “contratto di soggiorno” richiesto in sede di avvio di un’attività di lavoro subordinato. Sei cittadini stranieri insieme a CGIL-CISL-UIL, con il sostegno di ASGI, presentano nel 2011 un ricorso/azione giudiziaria anti-discriminazione. Il Tribunale di Vicenza, con ordinanza n. 87/2012 del 12.1.2012, respinge il reclamo inoltrato dal Comune di Montecchio Maggiore contro l’ordinanza del giudice del 31 maggio 2011 che aveva accolto il ricorso dei migranti. Il Tribunale di Vicenza ha, inoltre, confermato il carattere discriminatorio delle delibere comunali, in quanto con tutta evidenza miravano a rendere più gravoso per gli stranieri l’accesso all’abitazione, quale bene tutelato anche da norme di rango costituzionale. Contro le stesse delibere, aveva preso posizione anche l’UNAR nel novembre 2010.