Martedì 14 marzo, dalle ore 17 alle ore 19, si terrà il presidio organizzato dalla rete RomAccoglie (di cui fa parte anche Lunaria), in Piazza di Monte Citorio 1, a Roma. La Rete RomAccoglie respinge il Decreto-Legge (Minniti-Orlando) del 17 febbraio 2017, n. 13 “perché reca un’impronta repressiva e securitaria; tende ad accelerare le espulsioni, nonché l’incremento dei rimpatri forzati, tramite nuovi accordi bilaterali con i paesi di provenienza, anche a costo di violare i diritti fondamentali“. Le tante associazioni presenti nella rete sottolineano, in un comunicato, alcune criticità del Decreto e chiedono al Parlamento la non conversione in Legge dello stesso (noi ne avevamo già parlato qui). Non si tratta di una voce isolata. Infatti, già nei giorni scorsi altre realtà associative (vedi il comunicato dell’ANM, di Asgi e MD) hanno espresso perplessità e viva preoccupazione in vista della possibile conversione in Legge del decreto.
In particolare, la Rete RomAccoglie sottolinea che:1) L’apertura dei Centri Permanenti per il Rimpatrio ( nuovo nome per i vecchi “Centri di Identificazione ed Espulsione”) è inaccettabile sia in quanto rivelatasi fallimentare per le gravi violazioni dei diritti umani, per le condizioni di degrado in cui vi si è detenuti, per gli alti costi, ma soprattutto in quanto il sistema stesso della detenzione amministrativa va rimosso a nostro avviso da ogni ordinamento giuridico. Si aggiunga che su recenti raccomandazioni UE, si prevede il trattenimento anche di coloro a cui verranno negati asilo e forme di protezione.
2) L’abolizione del secondo grado di giudizio per il riconoscimento del diritto di asilo, è un intervento che provocherà un incremento del lavoro per la Cassazione, è in netto contrasto con i pronunciamenti della Corte Europea dei diritti dell’uomo”. e sancisce di fatto un “diritto speciale” per i richiedenti asilo.
3) La videoregistrazione e la trascrizione automatica dei colloqui dei richiedenti asilo con le Commissioni chiamate a esaminare la domanda di asilo, in assenza della presenza del difensore, rappresenta l’ennesima violazione dei diritti della difesa.
4) Il lavoro Volontario gratuito, non rispetta l’art 36 della nostra Costituzione, dove la retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro garantisce una esistenza libera e dignitosa.
5) La gestione del fenomeno migratorio non significa limitarsi ad un’azione di identificazione e rimpatrio di massa, occorrono norme che favoriscano i flussi d’ingresso, la permanenza regolare dei cittadini migranti, il contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento.