24-05-2015, Padova(PD) - Veneto
«Non sei un umano, sei un ebreo», «Chi vuole aderire alla sua impiccagione?», «Vengo e ti do fuoco alla casa»: sono questi i messaggi inviati, quasi quotidianamente, sul cellulare di un dodicenne. E a scriverli sono i suoi compagni di classe, suoi coetanei. Il ragazzo è nato in Italia e non è di fede ebraica, nonostante venga chiamato "ebreo". «I suoi compagni lo odiano per il solo fatto di esistere. Gliel'hanno detto, in modo letterale» spiega la mamma. Nel frattempo, anche se non è stata formalizzata alcuna denuncia, la famiglia ha deciso di rivolgersi ad un avvocato e di denunciare il fatto alla redazione del quotidiano.
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