Federico Perugini, consigliere leghista in consiglio comunale, scrive in una nota: «Ieri sera mentre per una necessità mi trovavo al pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore di Novara, ho però assistito ad una situazione che mi ha notevolmente allarmato e fatto porre degli interrogativi. Percorrendo il corridoio verso l'uscita, nei pressi della zona dove sono attrezzate sale per radiografie, sulla porta della degenza temporanea ed in collegamento diretto con aree di attesa degli accompagnatori, tutti luoghi di accesso pubblico, stazionavano alcuni "migranti", di fatto clandestini, arrivati in giornata e subito trasferiti a Novara, nei migliori hotel. Erano lì con mascherine indossate da loro come dai sanitari, dai volontari del soccorso, polizia e carabinieri che prestavano servizio. A questi ultimi, gente che fa i miracoli, va solidarietà e rispetto per l'impegno che lo Stato Centrale, colpevole di questa immigrazione fuori controllo richiede e di cui amministrazioni locali come Novara sono "complici", pur consapevoli che i veri bisognosi oggi sono i nostri anziani, i nostri poveri, insomma i nostri. Mi sono così posto, tra lo sconcerto dei cittadini presenti, che hanno visto con i loro occhi la realtà, alcune domande: Perché ingresso e uscita dall'ospedale di queste persone avviene da entrate laterali? Cosa si deve nascondere? Anche pazienti ed accompagnatori che transitavano avrebbero dovuto indossare mascherine? Quanto costa ai novaresi questo tipo di immigrazione? Da domani questi migranti/clandestini saranno in giro liberi per le strade di Novara? Infine mi ha colpito e preoccupato un testimone, di una certa età, che mi ha visto dialogare con le forze dell'ordine, senza nemmeno sapere chi fossi, mi ha detto: "Tra poco dovremo avere noi il permesso di soggiorno per stare qui!". Io, evidentemente preso dal motivo per cui mi trovavo in pronto soccorso, non ho replicato ma oggi gli rispondo: "Clandestini? No grazie… Prima aiutiamo la nostra gente"».