Sulla linea 13 dell’autobus cittadino, un uomo, un frequentatore dei mezzi pubblici che è conosciuto per avere qualche problema, si avvicina all’uscita e dà una gomitata a una signora di origine algerina. Lei, da tempo in Italia, indossa lo hijab. Ha una bambina nel passeggino che ha messo nello spazio riservato, anche alle persone disabili. Lei si rivolge a lui: «Chiedi almeno scusa». Lui ribatte e inveisce: «Razza di m...», dice. «Vai al tuo Paese». Ci sono altri passeggeri che assistono alla scena. La giovane madre ha una reazione emotiva e sviene. Cade sul pavimento del pullman e si fa male. Vengono chiamati sia il 113 che il 112, oltre che il 118. E, alla fine, arriva un’ambulanza. Il bus, nel frattempo, si ferma. Interviene anche l’autista che aiuta i soccorritori. L’uomo, durante tutto il trambusto, si allontana. La donna ha perso i sensi e ha sbattuto sul pavimento, nell’area che si trova vicino alla porta. Viene caricata sul mezzo di emergenza e portata al Pronto soccorso, dove i medici le fanno tutti i controlli e poi la giudicano guaribile in una decina di giorni. La donna decide di sporgere denuncia per lesioni aggravate e ingiuria. L’episodio giunge in Procura.