17-08-2018, Sassari(SS) - Sardegna
Bamba, 23 anni, senegalese, da tre anni lavora per Bricocina a tempo indeterminato, a 800 euro al mese. Finché ha lavorato dodici ore al giorno, testa bassa senza fiatare, tutto è filato liscio, nonostante il contratto di ore ne prevedesse 8. Ma volendo tornare in Senegal per rivedere i familiari, prova a chiedere il mese di ferie che gli spetta da contratto. Il responsabile gli dice di no, “perché da Bricocina solo gli italiani hanno ferie. Per i senegalesi, cinesi, bengalesi, filippini non si può fare lo stesso trattamento. Se vuoi le ferie, la tredicesima, la quattordicesima puoi provare a rivolgerti da un’altra parte. Qui funziona così”. Allora Bamba, assieme ad altri tre connazionali e altri tre bengalesi, si rivolge al sindacato Cisal. Dopo la denuncia e la visita dell’Ispettorato, la situazione cambia: le ore settimanali diventano 40 per tutti, e vengono rispettate. Ma Bamba viene demansionato. Poi viene licenziato “per giusta causa”. Tutti i dipendenti che si sono rivolti al sindacato e che hanno presentato denuncia all’Ispettorato seguono la stessa sorte.
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