11-12-2011, Torino(TO) - Piemonte
Nel quartiere delle Vallette, una ragazza di 16 anni, per paura di confessare a casa quanto accaduto (ha perso la verginità con un suo coetaneo, ndr) decide di inventare una storia di stupro, riversandone la colpa sugli "zingari": «Sono stati due zingari, sono loro che mi hanno violentato mentre tornavo a casa». Nel quartiere di periferia, la gente si organizza per protestare contro i rom e promuove una fiaccolata di solidarietà con la 16enne. La situazione degenera: dopo un rapido giro per le strade del quartiere, un gruppo di circa cento persone, tra le quali alcuni ultras juventini, si stacca dalla manifestazione con l´obiettivo di «dar fuoco agli zingari per vendicare una di loro». Bombe carta, bastoni, pietre vengono scagliate contro la cascina Continassa, dove vivono un centinaio di cittadini rom. Sulla strada un cittadino straniero viene picchiato: solo la fuga gli evita il peggio. Poi, il fratello della giovane, che in un primo momento aveva anche lui confermato la storia della violenza («Li ho visti, erano in due: uno con una felpa grigia, uno con una grossa cicatrice»), cerca di sedare la rivolta. Una volta che i carabinieri lo portano di fronte al campo, il giovane confessa: «Non sono stati gli zingari, ma un italiano. E forse non c´è stata nemmeno violenza. Il cellulare che hanno rubato a mia sorella è in un garage poco lontano da qui». La storia, quindi, è stata inventata per nascondere un rapporto sessuale prematrimoniale. Immediati i provvedimenti scattati contro chi ha guidato il raid razzista: un ragazzo di 20 anni e un uomo di 59 sono stati arrestati dai carabinieri per danneggiamento aggravato. Altre venti persone sono state identificate. Nel gennaio 2014, il pm chiude il secondo filone dell'inchiesta. A sei persone, la procura contesta di aver tentato di impedire i soccorsi ai residenti nel campo, con l'aggravante "dell'odio razziale". Tre di loro sono accusati anche di istigazione "all'odio razziale", per aver urlato frasi del tipo "Bruciamoli tutti", e incitato a entrare nella Cascina Continassa. Una settima persona, invece, è indagata per violenza privata in relazione all'aggressione a un giornalista e un fotografo presenti sul posto quel giorno. Per Guido Di Vita e Luca Oliva, arrestati in flagranza, e per i quali la procura aveva chiesto il giudizio immediato nella prima tranche dell'indagine, il processo deve ancora essere svolto. A loro due, il pm contesta l'incendio e il danneggiamento dolosi, con le aggravanti della "discriminazione razziale" e dall'aver agito su edifici abitati, oltre alla resistenza a pubblico ufficiale.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Torino | TO | Piemonte | La Repubblica | Violenze fisiche | |||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Perpetratori | Gruppi | Attori istituzionali |
Violenze contro la persona | Origini nazionali o etniche | Vita pubblica | Gruppi non partitici e di privati cittadini | ||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Rom | rom | Società |