Sull’autobus della linea 5, salgono numerosi cittadini stranieri con la loro mercanzia. Uno di loro, un ragazzo tunisino di circa 30 anni, sta per sedersi quando viene redarguito da un passeggero: «Qui non ti puoi sedere mi dai fastidio – dice l’anziano signore – tornatene al tuo paese che è meglio, vai va…» e incalza: «Venite a comandare in Italia, jatevenn», agitando anche le mani. Il giovane prova a dire la sua: «Io ho un regolare abbonamento di 40 euro ed ho il diritto di sedermi come tutti quanti gli altri, anche come te». Neanche il tempo di finire la frase che l’uomo balza in piedi ed comincia ad inveire contro di lui: «Tu non ti siedi da nessuna parte a me non interessa, te ne devi andare, vavattenn…».  Nel pullman nessuno dei passeggeri interviene.