11-05-2011, Caivano(NA) - Campania
Nadire Ramadanova arriva in Italia con suo marito negli anni Novanta. A quei tempi, avevano entrambi la carta di soggiorno. Ma quando, qualche anno più tardi, il marito muore, la donna non riesce più a rinnovare il permesso di soggiorno per lei e per i suoi undici figli. Gli anni intanto passano, la famiglia resta in Italia e conquista, con il tempo, la fiducia del quartiere. Gli trovano una casa ed un lavoro. Per la prima volta, a marzo Nadire riceve un permesso umanitario temporaneo. Resta il fatto che, dopo 20 anni, Nadire e gli 11 figli sono ancora senza carta di soggiorno. L'ostacolo maggiore è costituito dalla necessità di avere il reddito minimo richiesto dalla legge che viene definito in misura proporzionale al numero delle persone a carico. L'elevato numero di figli a carico ha probabilmente impedito alla signora prima l'ottenimento del permesso di soggiorno e poi della carta di soggiorno.
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