04-04-2016, Palermo(PA) - Sicilia
Sabato 2 aprile, mentre tre studenti di origine gambiana passeggiano su una strada del quartiere palermitano Ballarò, uno scooter guidato da due giovani si avvicina loro, rischiando di investirli. Gli studenti gridano di fare attenzione, ricevendo insulti e offese. Un gruppo di una decina di uomini li accerchia, aggredendoli con calci e pugni. Un uomo, E. R., si stacca dal gruppo, per poi tornare impugnando una pistola, come mostrano le immagini riprese da una telecamera fissa installata in via Maqueda. E.R. spara, e Y.S., studente universitario di ventuno anni, cade a terra, colpito alla testa. Il gruppo di aggressori si disperde, e E.R. scappa a bordo di uno scooter guidato da un altro ragazzo, come testimoniano i due amici della vittima. Y.S. viene ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Civico, dove rimane per giorni in coma farmacologico. I media locali parlano di una rissa tra immigrati scoppiata per futili motivi. La notizia viene seguita da numerosi commenti dal contenuto razzista e discriminatorio. Di parere contrario diverse associazioni palermitane (Forum antirazzista palermitano, Laici comboniani di Palermo, Arci Palermo, L'altro Diritto Sicilia, Centro Salesiano Santa Chiara, Associazione Diritti e Frontiere, Federazione Cobas, Borderline Sicilia-Europe, Ciss, Osservatorio Discriminazioni Razziali Noureddine Adnane, Emmaus Palermo, Addiopizzo). Il questore di Palermo Guido Longo definisce quanto accaduto un episodio molto grave e il capo della squadra mobile descrive l'aggressione come un atto di bullismo di inaudita violenza con atteggiamenti tipicamente mafiosi. Le associazioni denunciano un diffuso clima di violenza che trova nei soggetti più deboli le prime vittime e organizzano una manifestazione in solidarietà alla vittima, che nel frattempo esce dal coma. La polizia ferma E.R., 28enne pluripregiudicato, accusato di tentato omicidio. L'imputato fa parte di un gruppo di 10 persone arrestate dalla Polizia il 23 maggio 2016, accusate di vari reati (tentato omicidio, estorsione, incendio, rapina, violenza privata e lesioni personali) perpetrati ai danni di commercianti stranieri, prevalentemente bengalesi, aggravati dal metodo mafioso e dalla discriminazione razzista.
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