Un 52enne di Lecce e un 57enne di Campi impediscono ad un commerciante ambulante senegalese, attraverso una serie di minacce anche di morte e a sfondo razzista, di montare il proprio banco vendita presso il mercato settimanale di Novoli. Nonostante, tra le altre cose, non siano titolari di alcun parcheggio. Uno dei due estrae un coltello a serramanico puntandoglielo tra il collo e la gola e provocandogli un graffio. Rivolgendosi al senegalese, gli intima di “inginocchiarsi al suo cospetto per chiedergli scusa”, perché è lui a comandare lì. Nel frattempo, si forma un capannello di persone per dare manforte all’aggressore: “Non puoi chiamare i Carabinieri perché sei nero, noi Italiani dobbiamo chiamare i Carabinieri”, “Non ti faccio più mettere piede a Novoli”. E poi: “Non sapete con chi avete a che fare”. Malgrado la presenza dei Carabinieri, il 57enne di Campi continua ad inveire contro l’ambulante senegalese, minacciando di ucciderlo entro la serata, costringendolo a lasciare il mercato. Non pago di avere ottenuto il proprio obiettivo, ostenta pubblicamente il proprio razzismo, vantandosi di essersi comportato da “italiano” difendendo il proprio posto di lavoro dagli stranieri. Nel luglio 2019, la Procura chiude l’inchiesta sul grave episodio di razzismo. I due indagati devono rispondere delle ipotesi di reato violenza privata pluriaggravata per finalità di “discriminazione e per odio etnico o razziale” e lesioni personali aggravate.