Cittalia e Anci ci invitano a partecipare alla presentazione del volume “Da residenti a cittadini – il diritto di cittadinanza alla prova delle seconde generazioni”, il 5 luglio 2012 dalle ore 10.00 alle ore 13.30, presso la sala conferenze Anci in via dei Prefetti 46.
Il 6 giugno si era tenuta a Roma, presso la Camera dei Deputati, la Conferenza nazionale sulla cittadinanza, organizzata dal Comitato promotore della campagna L’Italia sono anch’io. Nel corso della medesima Conferenza, l’ANCI – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani aveva presentato un’anticipazione dei risultati della ricerca.
Scarica l’invito alla presentazione.
Qui di seguito una sintesi dei risultati della ricerca:
Negli ultimi 10 anni la presenza di minori stranieri sul territorio nazionale ha avuto un incremento pari al 332%. Nel 2011 si è raggiunto un numero di 993.238 minori stranieri, pari al 21,7% della popolazione straniera (4.570.317) e il 9,7% del totale dei minori (italiani e stranieri). Tra questi l’71% del totale dei minori stranieri residenti è nato in Italia, ma la percentuale è ancora più alta se si considera la fascia di età inferiore ai 15 anni (87%). Con la vigente legge per l’acquisizione della cittadinanza italiana, basata sul criterio dello jus sanguinis, i minori stranieri possono diventare cittadini italiani:
a) perché diventa cittadino il padre o la madre, con cui il minore straniero convive stabilmente, e che pertanto gli trasmettono lo status (art. 14 legge 91/92);
b) perché nato in Italia, qui regolarmente soggiornante e residente dalla nascita, e dichiara di volere diventare cittadino italiano entro un anno dal compimento della maggiore età (art. 4, co. 2 legge 91/92);
c) perché ha un avo italiano di nascita e risiede in Italia da due anni al compimento della maggiore età (art. 4, lett c).
La ricerca ha analizzato il fenomeno di acquisizione della cittadinanza in dieci principali città italiane (Torino, Alessandria, Genova, Varese, Verona, Trieste, Reggio Emilia, Ferrara, Forlì e Firenze) che negli ultimi anni hanno visto una crescente presenza di stranieri sui propri territori non transitoria, ma con forte stanzialità. Dall’analisi dei dati raccolti emerge che nei contesti territoriali indagati dal 2003 ed il 2010 vi è stato un incremento delle acquisizioni della cittadinanza da parte di minori stranieri pari a +482%. le cittadinanze acquisite sono aumentate di sei volte tra il 2004 e il 2010, con punte del 678 per cento per le acquisizioni ex articolo 4 (applicabile ai minori che richiedono la cittadinanza italiana tra il diciottesimo e il diciannovesimo anno di età). Sulla base dei dati ISTAT sono state fatte alcune proiezioni a livello nazionale che vedono tra il 2012 e il 2029 la popolazione italiana avvicinarsi a 64 mln di abitanti, i minori saranno 10 milioni e di questi uno ogni 5 quindi sarà di origine straniera. Con la legge vigente nel 2029 solo il 7% dei minori diventeranno cittadini, mentre il 93% sarebbe escluso dal pieno godimento dei diritti fondamentali assicurati ai cittadini del nostro paese. Se venisse, invece, accolta la legge di iniziativa popolare di modifica della disciplina sulla cittadinanza, nel 2029 i minori esclusi dallo status di cittadini rappresenterebbero solo il 13% dei minori di origine straniera residenti in Italia, poiché i nati in Italia da genitori stranieri legalmente presenti da almeno 1 anno diventerebbero automaticamente cittadini italiani. Questo 13% di minori stranieri non cittadini andrebbe inoltre assottigliandosi, poiché la legge di iniziativa popolare prevede di riconoscere la cittadinanza anche a coloro che, giunti in Italia prima del compimento del decimo anno di età, se residenti fino al 18 anno di età sul territorio nazionale, decidano di fare richiesta di acquisizione della cittadinanza entro due anni dal compimento della maggiore età.