Cronache di Ordinario Razzismo è più bello, più accessibile e più facile da leggere. Guardatelo, e soprattutto: usatelo.
Ideato da Lunaria è on-line dal marzo 2011. Pregiudizi, stereotipi e stigmatizzazioni nei confronti dei cittadini stranieri residenti, dei rom, dei migranti e dei rifugiati stavano diventando sempre più frequenti nel dibattito pubblico, condizionando in modo significativo i comportamenti sociali. Allora era impossibile anche solo nominare, la parola razzismo. Vi era una rimozione consapevole da parte del mondo politico e istituzionale, ma anche della società civile: ammettere che il nostro paese fosse cosparso di discriminazioni e di violenze razziste era in qualche modo vietato.
Un divieto culturale non esplicito, ma non per questo meno significativo, che ha contribuito a quel processo di legittimazione sociale della xenofobia e del razzismo di cui tanto si parla oggi.
A distanza di 6 anni il nostro lavoro è ancora più necessario.
Il razzismo istituzionale non è scomparso.
I decreti legge in discussione in questi giorni in Parlamento ne sono purtroppo l’ennesimo esempio. Come ne è un esempio il negato accesso alla Camera a Ilham Mounssif, 22enne di nazionalità marocchina premiata per il suo successo negli studi, residente in Italia dall’età di due anni. Straniera per legge, una legge ingiusta che il nostro Parlamento, per motivi di opportunismo elettorale, non si decide a cambiare.
Il dibattito politico è profondamente attraversato dall’odio, dall’intolleranza e dalla xenofobia.
Chi usa irresponsabilmente l’odio e la xenofobia ha maggiore agibilità nello spazio pubblico e nel sistema mediatico rispetto al passato. Oggi più di 6 anni fa l’evocazione del diritto (indiscutibile) alla libertà di espressione è utilizzata in modo improprio per giustificare e legittimare qualsiasi esternazione che contenga offese, insulti, stigmatizzazioni nei confronti di migranti, richiedenti asilo, cittadini stranieri legalmente residenti nel nostro paese, Rom e persone di fede diversa da quella cattolica.
L’informazione sulle migrazioni e sull’asilo è ancora troppo spesso scorretta e distorta.
Sebbene molti passi in avanti siano stati fatti anche grazie al certosino e prezioso lavoro dell’associazione Carta di Roma, molto è il lavoro che resta da fare per liberare i mezzi di informazione dalle distorsioni, dalle semplificazioni, dal lessico scorretto e dai veri e propri meccanismi di etichettamento che continuano a presentare i migranti in arrivo come “clandestini”, i flussi migratori come “ondate” e il velo indossato da (alcune) donne musulmane, automaticamente e indiscriminatamente, come un simbolo di sottomissione.
Le nuove tecnologie hanno moltiplicato i canali di diffusione della propaganda xenofoba e razzista. Questa è la vera novità rispetto al 2011. Ed è una novità dirompente che ha letteralmente scardinato quei freni inibitori che in precedenza contribuivano quanto meno a limitare le violenze razziste verbali. Oggi la rete è costellata di insulti di ogni tipo che preannunciano o spettacolarizzano purtroppo molto spesso le violenze reali commesse contro le persone o le cose. Come ci insegna il tremendo episodio avvenuto a Follonica qualche settimana fa.
Il razzismo quotidiano trasforma le nostre città
Discriminazioni e violenze razziste, anche molto gravi, occupano ripetutamente le diverse sfere della vita pubblica e sociale in una società che, colpita e incattivita dalla crisi, è incoraggiata a indirizzare la rabbia e il disagio sociale contro i migranti e i richiedenti asilo.
Per tutti questi motivi Cronache di Ordinario Razzismo continua il suo lavoro. Il motivo è molto semplice: voi che ci seguite da 6 anni, che usate i nostri dati, che ci segnalate le ingiustizie e le discriminazioni quotidiane, che ci chiamate per ricevere aiuto, che scrivete insieme a noi, voi ci confermate che stiamo facendo qualcosa che serve.
Continuate così e non vi deluderemo. E ricordatevi che è sempre possibile contattarci scrivendo a info@sostieni.cronachediordinariorazzismo.org
Grazia, Serena, Paola, Anna, Matteo, Marco per conto di Lunaria