“I governi dovrebbero adottare misure urgenti per prevenire la violenza razzista e xenofoba e le discriminazioni legate alla pandemia di Covid-19, mentre proseguono gli attacchi razzisti contro gli asiatici e le persone di origine asiatica“, ha dichiarato, in un report del 12 maggio 2020, l’organizzazione internazionale Human Rights Watch .
I leader di vari governi e alti funzionari, in alcuni casi, hanno incoraggiato direttamente o indirettamente crimini d’odio, razzismo o xenofobia usando la “retorica anti-cinese”. Diversi partiti politici, negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Italia, in Spagna, in Grecia, in Francia e in Germania, si sono praticamente “aggrappati” alla crisi di Covid-19 per far avanzare la retorica anti-migranti. Sin dallo scoppio della pandemia, gli asiatici e le persone di origine asiatica sono stati oggetto di linguaggio sprezzante nelle dichiarazioni pubbliche dei politci e sulle piattaforme dei social media, dove i discorsi di odio relativi a Covid-19 si sono ampiamente diffusi. Basti ricordare, a tale proposito, le dichiarazioni del presidente americano, Donald Trump o del segretario di Stato, Mike Pompeo, negli Stati Uniti, o quelle del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in Italia o ancora quelle del Ministro dell’istruzione brasiliano.
L’aumento della retorica razzista ha coinciso con l’aumento delle violenze razziste. Da febbraio in poi, gli asiatici e le persone di origine asiatica in tutto il mondo sono state oggetto di attacchi e percosse, minacce, abusi razzisti e discriminazioni che legate alla pandemia.
Human Right Watch cita anche Lunaria, che attraverso il sito sostieni.cronachediordinariorazzismo.org, da febbraio ha raccolto oltre 50 casi su aggressioni, molestie verbali e discriminazioni nei confronti di persone di origine asiatica.