“Flussi incontrollati di affermazioni scientificamente infondate o del tutto false, dichiarazioni irresponsabili di esponenti politici, provvedimenti incomprensibili di enti locali e un’informazione ossessivamente concentrata sul coronavirus hanno dato luogo a una vergognosa ondata di sinofobia nel nostro paese“.
Lo ha dichiarato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia, commentando le discriminazioni, gli insulti e gli atti di violenza sempre più frequenti nei confronti della comunità cinese.
“Persone di nazionalità cinese, cittadini italiani di origine cinese, asiatici sospettati a prima vista di essere cinesi sono visti come degli untori a prescindere dalle loro storie personali. Rischiano di farne le spese soprattutto le bambine e i bambini, il cui diritto all’educazione è messo a rischio da azioni dettate dalla psicosi e dal panico“, ha aggiunto Rufini.
“Viviamo in un paese sempre più incline ad ascoltare cinici propagatori di odio, dunque un paese pronto a odiare. Tutto questo non garantirà in alcun modo il diritto alla salute di coloro che vivono in Italia. Il diritto alla salute si garantisce attraverso provvedimenti efficaci e proporzionali presi da persone competenti rispetto all’emergenza in atto, non aizzando o tollerando la ‘caccia al cinese’ per incassare un like o una promessa di voto a una delle prossime elezioni“, ha concluso Rufini.