“Supera la crisi! Riduci i costi, con i lavoratori interinali con contratto rumeno!”. E’ quanto si legge sul volantino diffuso nel modenese dalla Work Support Agency, agenzia di lavoro interinale con sede a Brasov, in Romania. Cosa si intenda per contratto rumeno, l’agenzia lo spiega subito dopo: “Risparmia il 40% e beneficia della massima flessibilità. Niente Inail, Inps, malattia o infortuni. Niente Tfr, tredicesima e quattordicesima. Alla tua azienda non rimane che pagare 11 mensilità e non 14 più Tfr (e contributi) come stai facendo, ed in più senza nemmeno dover anticipare l’Iva essendo le nostre fatture intracomunitarie! Attenzione: il vostro autista non starà mai male!!” Insomma, un esplicito invito agli imprenditori a aggirare eventuali difficoltà economiche abbattendo il costo del lavoro, ossia lucrando sulla pelle dei lavoratori provenienti dall’est Europa. “In pratica, parliamo di caporalato”, esplicita Franco Zavatti, coordinatore legalità e sicurezza della Cgil Emilia Romagna. Il sindacato ha presentato un esposto in Procura contro “un caso straordinario per dimensione, crudezza e cinismo, di supersfruttamento irregolare e caporalesco del lavoro”.
L’agenzia non si limita a suggerire agli imprenditori di assumere lavoratori praticamente privi di qualsiasi diritto: “senza limiti al peggio – spiega la Cgil – fa la proposta sibillina alle ditte di poter anche assumere dipendenti: ‘in tal caso – si legge nel volantino – la nostra azienda diventerà nuovo datore di lavoro dei vostri attuali dipendenti, e gli obblighi stipendiali saranno rispettati grazie alla garanzia bancaria costituita presso un primario gruppo nazionale‘”.
E’ un sistema, quello proposto dall’agenzia, in cui i lavoratori si trasformano in merce, travalicando qualsiasi tipo di tutela e obbligo europeo e nazionale. “Selezioniamo e reclutiamo lavoratori qualificati e non, secondo le richieste specifiche dei clienti interessati – si legge sul sito web dell’agenzia – Le persone identificate sono assunte dalla nostra società ai sensi della legislazione romena e sono messe a disposizione dei clienti richiedenti in tempi celeri, in conformità con i parametri richiesti, con riduzione dei costi e offerte personalizzate”. L’agenzia si dice anche specializzata nella “delocalizzazione”, che presenta dei “vantaggi economici” relativi alla convenienza “della forza di lavoro”, ai “costi orari estremamente competitivi”, “all’imposta sul profitto al 16%”, contrariamente alla media UE del 25%.
I settori coperti dall’agenzia sono “guarda caso i più esposti al malaffare e riciclaggio con triangolazioni internazionali: autotrasporto, turismo, edilizia, meccanica e settore sanitario, con dottori, infermieri e badanti”, sottolinea la Cgil, che ha sollecitato un intervento del ministero del lavoro. Anche il deputato di Sel Giovanni Paglia ha presentato un’interrogazione al ministro del lavoro Giuliano Poletti, mentre l’assessore regionale Patrizio Bianchi ha chiesto l’intervento urgente dell’Ispettorato del Lavoro.
Ma l’iniziativa dell’agenzia interinale non sarebbe un caso isolato, anzi: secondo la Camera del lavoro modenese, “queste forme illegittime di lavoro estorsivo non circolano solo in Emilia Romagna. Risulta che in Italia siano 6-7 le agenzie del genere. Il tutto condito dal ricorso, sempre più frequente, alla fornitura diretta di mano d’opera sfruttata”. Secondo la Cgil “c’è un nesso essenziale, finora sottovalutato, fra penetrazione malavitosa nelle nostre economie del territorio e deregolamentazione massiccia dei rapporti e delle modalità di lavoro. Siamo ad un limite che umilia la cittadinanza del lavoro e la dignità di tutti”.