Otto mesi per “istigazione all’odio razziale”: questa la pena per la 28enne triestina che aveva creato il gruppo Facebook “Per chi vorrebbe riaprire la Risiera”, riferendosi a San Sabba, lager nazista della città di Trieste.
L’inchiesta era stata avviata grazie all’esposto dell’avvocato Alberto Kostoris, presentato per conto di Andrea Mariani, all’epoca presidente della Comunità ebraica di Trieste, agli investigatori della Digos e alla Procura della Repubblica.
“Siamo soddisfatti che il giudizio abbia dato ragione alle nostre istanze”, ha affermato il presidente della Comunità ebraica di Trieste, Alessandro Salonichio, secondo il quale comunque non è possibile “parlare di fatto positivo, perché per l’ennesima volta dobbiamo discutere di un fatto di intolleranza, antisemitismo e razzismo”.
Sul profilo del gruppo erano apparsi messaggi come “Magari riaprirla la Risiera, ma è sempre meglio farsi giustizia da soli”, “Lotta dura contro gli oppressori stranieri”, “Quando riaccendiamo i fuochi?”: frasi che l’amministratrice del sito non aveva rimosso.
La condanna a otto mesi con la condizionale, arrivata dopo il patteggiamento e accompagnata dalle scuse formali della donna alla Comunità ebraica di Trieste, è stata emessa in base a quanto è previsto dalle leggi “Reale” e “Mancino”, che hanno recepito i contenuti della Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, firmata a New York nel 1966.