L’Aula di Palazzo Madama, al Senato, ha approvato ieri, con 151 voti a favore e ben 98 astenuti, l’istituzione di una Commissione straordinaria per combattere razzismo, antisemitismo e ogni forma di istigazione all’odio e alla violenza, fortemente voluta dalla senatrice Liliana Segre, che aveva presentato una mozione in tal senso (qui il testo). La commissione, come spiega la mozione, sarà costituita da 25 componenti e ha compiti di osservazione, di studio e di iniziativa e potrà svolgere anche una funzione propositiva, di stimolo e di impulso, nell’elaborare e attuare proposte legislative. Entro il 30 giugno di ogni anno, la commissione trasmetterà al Governo e alle Camere una relazione sull’attività svolta e potrà segnalare agli organi di stampa ed ai gestori dei siti internet casi di intolleranza, razzismo e antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, richiedendo la rimozione dal web dei relativi contenuti (ovvero la loro deindicizzazione dai motori di ricerca).
Oltre al documento della maggioranza, ieri, sul tavolo di Palazzo Madama c’erano anche altre quattro mozioni (due di FdI, una della Lega e una di FI). Non appena avviata la discussione, dalle opposizioni sono cominciati i segnali di chiusura. “Speravo che sull’odio in generale il Senato sarebbe stato festante e avrebbe trovato una sintonia generale“, ha poi commentato con amarezza la senatrice.
Il momento dell’approvazione, che poi ha fatto rapidamente il giro del web, è stato accolto da un lungo applauso e la maggior parte dei senatori si è alzata in piedi. La maggior parte, non tutti: il centrodestra (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) è rimasto seduto senza applaudire in omaggio alla senatrice a vita, reduce di Auschwitz e testimone della Shoah.
La Lega per prima ha espresso forti perplessità su alcuni contenuti del dispositivo considerandoli “lesivi” della libertà di espressione («Non serve una commissione dello Stato che certifichi cosa posso dire e non posso dire, c’è già legge», avrebbe dichiarato il leghista Dario Galli ad Agorà). Analoga posizione è stata espressa da FdI e FI. Per FdI.
Secondo la senatrice Stefania Pucciarelli, Presidente della Commissione per i Diritti Umani di Palazzo Madama (anche nota per aver rivendicato di essere “razzista” e avere messo “mi piace” ad un commento che invocava l’apertura dei forni per i Rom), in Italia non c’è alcun bisogno di nuove leggi per proteggere le minoranze o lottare contro l’antisemitismo e il razzismo. La Presidente teme semmai che la Commissione non sia in grado di affrontare «in modo puntuale il monitoraggio del fenomeno della cristianofobia».
Eppure soltanto pochi giorni fa la stessa senatrice Segre aveva denunciato con preoccupazione: “Ricevo 200 insulti social al giorno” (noi ne abbiamo parlato qui).
Ma evidentemente per i 98 senatori che si sono astenuti, questa non è una motivazione valida per sostenere l’esistenza di una Commissione parlamentare che lavori su questi temi. Per fortuna ci sono stati anche tantissimi commenti positivi ed incoraggiamenti (tra i quali quello della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, secondo la quale “il Senato ha oggi dato un importante segnale a tutta la società italiana”).
Restano la tristezza e la vergogna di un voto che avrebbe dovuto trasmettere al paese un segnale univoco e forte contro ogni forma di discriminazione e di razzismo e che invece ha saputo dividersi anche su questo.