Il Parlamento catalano ha approvato la mozione, presentata dalla Commissione giustizia e diritti umani, con cui si richiede all’esecutivo nazionale di “iniziare nel tempo più breve possibile un processo di chiusura dei Cie (Centros de Internamiento de Extranjeros)”, in linea con un concreto cambiamento delle politiche migratorie. Tutti i gruppi parlamentari hanno appoggiato la proposta, eccetto il PP e Ciutadans.
Concretamente, il Parlamento ha sottolineato l’urgenza di sostituire la detenzione nei Cie con misure alternative al trattenimento, sulla base della legislazione europea – nello specifico la Direttiva 2008/115/CE – che insiste sulla necessità di prevedere misure amministrative piuttosto che di detenzione. Inoltre, la mozione approvata sollecita il governo centrale a interrompere immediatamente le “deportaciones exprés”, ossia i rimpatri coatti effettuati entro 72 ore di detenzione: una pratica che impedisce alla persona interessata di avere qualsiasi tipo di assistenza o possibilità di informarsi sui propri diritti. E’ stata inoltre sottolineata la necessità di fermare il cosiddetto “racial profiling” – di fatto una schedatura su base etnica – sulla base del quale le forze dell’ordine fermano e identificano le persone. La mozione reclama infine l’apertura di indagini sulle denunce di maltrattamenti e tortura all’interno del Cie di Barcellona.
Sul caso specifico del Cie catalano dell’area commerciale di Zona Franca, la mozione richiede che vengano implementate, in attesa della chiusura, alcune misure per migliorare le condizioni dei trattenuti, come l’assistenza sanitaria 24 ore su 24, un servizio di traduzione per gli avvocati, la presenza di una guardiana piuttosto che della polizia.
“E’ un momento storico, ci aspettiamo ora un cambiamento nelle politiche di immigrazione”, ha commentato l’avvocato Andrés García Berrio della campagna Tamquem els CIE , promotrice delle mobilitazioni per la chiusura dei Cie, culminate nella manifestazione del 20 giugno. “Esigiamo ora che i programmi elettorali per le prossime elezioni prevedano la chiusura dei Cie”. “Tutto questo è stato reso possibile dall’impegno di associazioni, attivisti, singole persone. Continueremo a lavorare per il rispetto della dignità umana, per la giustizia e contro il razzismo”, ha fatto eco l’associazione Sos Racisme, tra le associazioni promotrici della campagna.