“Un intervento legislativo per diminuire la permanenza nei Cie”. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno Angelino Alfano al termine della riunione con i cinque prefetti delle province del Lazio.
Secondo Alfano non si tratta di riformare la legge, ma di garantire l’efficienza nei procedimenti burocratici: l’intervento legislativo previsto sarebbe infatti pensato per “accelerare le procedure di espulsione e identificazione”, misura concreta con cui il ministro vede possibile la riduzione dei tempi di permanenza nelle strutture detentive per migranti.
Alfano ha affrontato anche la questione dei richiedenti asilo, le cui domande di protezione internazionale vengono esaminate con estremo ritardo rispetto ai tempi previsti dalla legge – la Questura dovrebbe provvedere immediatamente a inviare le domande alle Commissioni Territoriali di pertinenza, che dovrebbero a loro volta fissare l’appuntamento per l’audizione entro 30 giorni dalla trasmissione dell’istanza fatta dalla Questura. Infine, la decisione finale dovrebbe essere adottata entro i successivi 3 giorni -.
“Gli immigrati una volta in Italia devono essere immediatamente identificati, per essere immediatamente riconosciuto il diritto di asilo a chi è rifugiato e occorre subito espellere chi è entrato illecitamente e non ha alcun diritto a rimanere in Italia. E’ un tema di efficienza per il rispetto dei diritti”, conclude Alfano.
Per il rispetto dei diritti umani, in realtà, sarebbe opportuno eliminare il “reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato”, e cancellare la vergogna dei Cie dal territorio nazionale. Per una reale tutela non basta una maggiore e giusta efficienza: occorrono un cambiamento delle norme che disciplinano l’ingresso e il soggiorno per motivi di lavoro e un piano nazionale di accoglienza.
Ad ogni modo, l’annuncio di Alfano rappresenta una messa in discussione della situazione attuale, e potrebbe essere un utile passo in avanti.
Al quale si oppone la Lega Nord: il segretario federale del Carroccio Matteo Salvini ha annunciato in conferenza stampa al Senato che sarà presentata una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell’Interno.”Basta alla politica di ‘smantellamento’ della sicurezza da parte del governo con i decreti svuota-carceri, l’abolizione della Bossi-Fini e i tagli alle forze dell’ordine”, ha dichiarato Salvini, cavalcando un tema – quello della sicurezza – che in questi giorni è stato ripreso con forza dal suo partito (ne abbiamo parlato qui).