Cipassalafame è un’iniziativa collettiva nata dal bisogno di attivarsi, come cittadini, come essere umani, dedicando parte del proprio tempo a una causa vitale: quella della libertà di movimento e del diritto all’asilo.
Cipassalafame vuole continuare a mantenere attiva l’indignazione ma anche accompagnarla ad azioni concrete, come è stato il digiuno del 28 gennaio.
Ogni 28 del mese, gli attivisti tornano a unirsi in rete e dal vivo con questo obiettivo, non solo o non per forza con il digiuno. Gli attivisti di #cipassalafame hanno quindi deciso di mobilitarsi ogni mese finché non saranno esaudite queste richieste:
– una missione europea di soccorsi in mare. L’omissione di soccorso è un crimine.
– la riforma della Bossi-Fini, perché è dalla mancata concessione dei visti per studio e lavoro che nascono situazioni e narrazioni tossiche sugli irregolari. C’è già una proposta di legge popolare, promossa dalla campagna “Ero Straniero – L’umanità che fa bene”. Deve essere approvata.
Tante sono le cose che possiamo fare quando #cipassalafame
donare a un’associazione che favorisce l’accoglienza dei migranti;
fare volontariato con realtà che favoriscono l’integrazione dei migranti;
condividere contenuti online sul tema, perché se ne parli e si discuta in maniera costruttiva; modificare la tua immagine del profilo/copertina con quella ufficiale di #cipassalafame per favorire la diffusione dell’iniziativa;
digiunare; organizzare una serata di confronto e dibattito con lettura di un libro o visione di un documentario in tema (anche semplicemente nella tua famiglia). Per un elenco in continuo aggiornamento puoi sfogliare l’account Instagram di StaffettaUmanitaria.
Racconta cosa farai con un post sui social e l’hashtag.
Qui trovi le informazioni sulla prima edizione: http://cipassalafame.it/.