La tassa sul permesso di soggiorno, illeggittima secondo il Tar del Lazio, continua in realtà ad essere pagata. Non si ferma, di conseguenza, la mobilitazione contro questa prassi, che rappresenta una effettiva discriminazione nei confronti dei cittadini stranieri – ancora più grave in quanto portata avanti dalle stesse istituzioni.
Il contributo da versare per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno era già stato giudicato come illegittimo – in quanto sproporzionato e non in linea con le norme europee – dal TAR del Lazio, lo scorso maggio. L’applicazione della tassa nei fatti non è stata però mai sospesa, e addirittura il Governo ha presentato a settembre un ricorso formale per rigettare la sentenza del TAR e conferire un’altra volta legittimità alla tassa – ne avevamo già raccontato l’intero percorso giuridico più dettagliatamente qui.
Lo scorso 13 ottobre il Consiglio di Stato doveva decidere se confermare la legittimità dell’esistenza della tassa stessa, dunque se accettare o meno il ricorso del Governo. L’udienza si però è conclusa con un nulla di fatto: il Presidente del Collegio giudicante ha rimandato la decisione, disponendo solamente che il Consiglio si pronuncerà a breve. Così si è delineata quindi l’ultima tappa di un processo lungo e contorto, il cui esito è ancora da definire. nel frattempo, però, le persone interessate continuano a vedersi addebitata una tassa che un tribunale ha dichiarato illegittima.
Per sollecitare una decisione, che finalmente renda effettiva e definitiva la revoca della tassa, Lunaria ha aderito all’appello lanciato dalla CGIL e dal suo patronato INCA: “il rispetto del dovere di legalità non dovere essere tassato“.
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