“Basta morti nel Mediterraneo. È il momento di risposte e soluzioni strutturali”. Davanti all’ennesima tragedia nel Mediterraneo la Commissione europea e i Governi nazionali “non rimangano inerti”. E’ quanto si legge in una nota del Centro Astalli dopo il naufragio di ieri vicino Lampedusa. “Neanche più un morto nel Mediterraneo” è stato il monito che Papa Francesco lanciò a Lampedusa: un monito che oggi “diventi priorità per le istituzioni europee e nazionali”.“È inaccettabile e vergognoso che nel 2019 nel Mar Mediterraneo continuino a navigare carrette fatiscenti con a bordo decine di persone disperate nell’indifferenza generale. Soccorrere, salvare, accogliere i migranti per l’Unione europea e i Governi nazionali è obbligo giuridico, non opzione politica. Non possiamo continuare a contare i morti in mare, restando indifferenti. È uno status quo che viola ogni volta convenzioni e trattati internazionali, che dura da troppo tempo e che va immediatamente cambiato”, afferma Padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli. Le istituzioni europee e gli stati nazionali “intervengano al più presto per attivare canali umanitari dai paesi in guerra, un piano di evacuazione dei migranti dalla Libia e visti di ingresso che permettano viaggi legali e sicuri per coloro che cercano legittimamente lavoro e dignità in Europa”, chiede il Centro dei Gesuiti.