Un aumento consistente del numero degli stranieri irregolari, dovuto alla soppressione della protezione umanitaria, difficoltà nell’applicazione dei nuovi bandi per la gestione dei centri da parte delle Prefetture, segnali evidenti di una prevalenza del modello dei grandi centri dislocati in periferia a scapito dell’accoglienza diffusa e una scarsa trasparenza che continua a contraddistinguere i processi. «Il decreto sicurezza ha creato un paradosso evidente. La scelta di cancellare la protezione umanitaria è intervenuta proprio quando gli sbarchi sono al minimo dal 2010. Una misura voluta per contrastare un’emergenza che non c’è ne ha creata un’altra reale: quella degli irregolari. Auspichiamo che il nuovo governo Conte dia presto un reale segno di discontinuità abrogando il decreto, rimediando ai suoi effetti sui diritti delle persone e alla destrutturazione del sistema di accoglienza», dichiara Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid.
È il quadro che emerge dal rapporto “La sicurezza dell’esclusione – Centri d’Italia 2019”, realizzato da ActionAid e openpolis, che offre una prima valutazione dell’impatto delle politiche migratorie del primo Governo Conte.